Il giornalista aggredito all’evento con Rita De Crescenzo: “Sono svenuto, ero in una pozza di sangue”
La foto di Antonello Lai, il giornalista aggredito all'evento di Cagliari con Rita De Crescenzo, sta circolando da ore sui social. Lai mostra i segni dell'aggressione subita all'interno del locale sono impressionanti e difficili da spiegare, per un'aggressione dai contorni poco chiari. Da quello che si sa, Antonello Lai si trovava all'evento di inaugurazione di un locale a Cagliari, dove era appunto presente come ospite De Crescenzo. Il giornalista avrebbe tentato di avvicinarla per un'intervista, senza riuscirci. Da qui, mentre De Crescenzo si allontanava, la situazione sarebbe precipitata e sarebbero nati i presupposti dell'aggressione a Lai da parte della sicurezza. Abbiamo chiesto proprio al giornalista di raccontarci l'accaduto.
Lai, Rita De Crescenzo in un suo video afferma che avrebbe tentato di avvicinarsi a lei in modo aggressivo. Ci spiega cosa è accaduto?
Rita De Crescenzo aveva un servizio d'ordine composto da cinque persone abbastanza grosse, si immagini cosa significhi superare cinque persone che fanno un cordone, con un telefonino in mano e la ressa che può esserci. Non vedo come potrei averla minimamente sfiorata. Anche perché chi conosce il mio impegno sociale di ogni giorno sa che una cosa del genere non starebbe in cielo né in terra.
Sta circolando un video in cui in effetti la si vede tentare di avvicinarsi a De Crescenzo per un'intervista.
Esatto, si vede che io cerco di andare a intervistare questa donna, cui riesco a chiedere semplicemente come fosse stata accolta a Cagliari. Lei risponde che era andata tutto bene, prima di allontanarsi nella ressa generale, con i bodyguard a fare da scudo.
Aveva concordato un'intervista?
Assolutamente no, io ho saputo del suo intervento all'inaugurazione via social e ho chiamato il numero indicato sul manifesto per chiedere conferma. La persona al telefono mi ha confermato il giorno e il luogo, senza orario, perché non erano in grado di fornirmelo. Il fatto che ha scatenato il casotto è stato il mio battibecco con la proprietaria del locale, che asseriva io avessi fatto un'intervista entrando nel suo locale con l'atteggiamento di chi fa quello che vuole. Ma chiunque conosca quel locale sa perfettamente che se si mettesse a fare quello che vuole, finirebbe male.
Insomma l'hanno accusata di prendersi un'intervista con prepotenza?
Esatto.
In questo video lei si avvicina, viene respinto dai buttafuori e De Crescenzo va via. Poi cosa succede?
Succede appunto questo diverbio acceso con la proprietaria che mi dice non fossi autorizzato a fare interviste e che me lo aveva già detto al telefono, cosa non vera. Le rispondo appunto che non era così, perché non avevo mai parlato con lei. Io vado lì, se una persona mi dà l'intervista è ok, altrimenti no. Ci siamo sicuramente confrontati su toni accesi, io a un certo punto mi sono avvicinato e ho detto "oh, adesso mi hai stancato". Un gesto interpretato come di ribellione. Da qualche parte si è sentito chi ha iniziato a dire "l'ha toccata, l'ha toccata". Ne è nato un caos.
Si è trattato semplicemente di un diverbio con la proprietaria?
Assolutamente sì. Da lì hanno fatto una specie di quadrato attorno a me, mentre cercavo di uscire fuori. Qualcuno nel frattempo veniva dietro di me, mi tirava i capelli e mi dava colpi, qualcuno mi ha detto fosse la figlia della proprietaria, ma non posso dirlo per certo perché mentre cerchi di scappare non puoi vedere da chi ti sta colpendo. Improvvisamente, non so come, sono finito per terra svenuto, in una pozza di sangue.
I colpi le sono quindi arrivati da persone che erano del locale?
Sì, dalle persone addette alla sicurezza.
I colpi le sono quindi arrivati mentre era a terra?
Uno cade per terra e si fa del male, anche perché una cosa è che cadi quando hai 25 anni, un'altra se ne hai 65 come me. Ma io non saprei nemmeno dire come sia avvenuta questa caduta, se qualcuno mi ha spinto, se sono inciampato, se sia svenuto per qualche secondo. Io non lo so e non vedo perché dovrei dire bugie.
De Crescenzo sostiene, appunto, che nel tentativo di avvicinarla sarebbe stato irruento.
Da quello che dice si evince che io avrei provato a trattenerla, che sarei stato aggressivo, ma è chiaro che si tratta di una cosa per fare scena e mettermi in associazione con personaggi politici a Napoli (in un video di risposta De Crescenzo paragona Lai a Francesco Emilio Borrelli, ndr).
Lei come sta adesso? L'hanno portata subito al pronto soccorso?
Mi hanno messo in osservazione per due giorni. Un trauma cranico, una frattura al naso e lussazioni varie alle costole probabilmente.
La proprietaria del locale si è fatta sentire?
No, non ci sono stati contatti.
Ha deciso di sporgere denuncia?
Due funzionari pubblici sono venuti a interrogarmi in ospedale, ma da quel che ho capito, trattandosi di 30 giorni di prognosi, la cosa dovrebbe andare in automatico. Ovviamente mi hanno tutti consigliato di denunciare.
Lei è un volto storico e molto conosciuto nella zona, come spiega questo evento?
Non saprei, io mi rendo conto che non c'è più un punto di collegamento tra la gioventù di oggi e quella di un tempo, c'è tutto un modo di mettersi in mostra, in evidenza. Io in quel quartiere lì sono di casa perché, quando fai il giornalista devi tirare fuori storie di vita, dall'evento alla scatoletta dell'Enel che non funzionava, la gente in difficoltà per l'affitto. Se non risichi non rosichi e io sono sempre là e ho sempre avuto un certo tipo di considerazione.