Il giallo dello yacht ormeggiato a Marina di Carrara e visitato dalle Fiamme Gialle: è di Putin?
Si chiama Scheherazade, è uno yacht lungo 140 metri ormeggiato nel porto di Marina di Carrara, ha un valore stimato in 700 milioni di euro e potrebbe appartenere nientemeno che a Vladimir Putin: la polizia italiana, da giorni impegnata a mappare e sequestrare i beni degli oligarchi vicini al presidente russo, potrebbe decidere di "mettere i sigilli" anche alla super imbarcazione, e a darne notizia è il New York Times, secondo cui al momento comunque non sarebbe stato identificato nessun proprietario. A insospettire le autorità italiane sarebbe stato, tra l'altro, il fatto che il nome sullo scafo sarebbe stato coperto di recente. Guy Bennet-Pearce, capitano dello yacht, ha confermato che gli inquirenti italiani sono effettivamente saliti a bordo della barca lo scorso venerdì 4 marzo, aggiungendo che il proprietario non figura nella lista degli oligarchi colpiti dalle sanzioni occidentali e Putin non vi ha mai messo piede.
Sempre secondo il Ny Times sarebbe effettivamente stata aperta un’inchiesta sul caso da parte delle Fiamme Gialle italiane. Il capitano in un primo momento si è rifiutato di entrare nei dettagli riguardo l’identità dell’armatore dello Scheherazade, parlando di "un accordo di non divulgazione a tenuta stagna". Successivamente avrebbe ricontattato il Ny Times, facendo sapere di non aver avuto "altra scelta" se non quella di consegnare alle autorità italiane i documenti da cui emerge la proprietà dello yacht. "Non ho alcun dubbio che questo libererà la nave da tutte le indiscrezioni e speculazioni negative", ha scritto Bennett-Pearce.
Lo yacht Scheherazade, secondo Vesselfinder, è effettivamente ormeggiato a Marina di Carrara. La posizione fornita è stata ricevuta una settimana fa. Sul sito si legge che l'imbarcazione è stata varata nel 2020 e naviga attualmente sotto la bandiera delle Isole Cayman. Ciò non significa però che il proprietario sia per forza un soggetto delle Isole Cayman. La Convenzione ONU sul diritto del mare del 10 dicembre 1982 stabilisce infatti che ogni nave può essere registrata e navigare sotto la bandiera di un qualsiasi Stato.