Il generale Tricarico spiega cos’è e a cosa serve l’esercitazione nucleare della NATO
La prossima settimana la NATO condurrà un'esercitazione della sue forze nucleari.
Ad annunciarlo è stato il segretario generale dell'Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg, che ha spiegato che "l'esercitazione era stata pianificata ben prima che scoppiasse la guerra in Ucraina" e che cancellarla ora lancerebbe un messaggio sbagliato a Mosca.
Intervenuto quest'oggi a Bruxelles alla vigilia del vertice dei Ministri della Difesa dell'Unione Europea, Stoltenberg ha spiegato che "lo scopo fondamentale della deterrenza nucleare della NATO è sempre stato quello di preservare la pace, prevenire la coercizione e scoraggiare le aggressioni" agli stati membri.
"La prossima settimana, la NATO effettuerà la sua esercitazione deterrente a lungo pianificata, Steadfast Noon. È un'attività che si tiene ogni anno per mantenere la nostra capacità di deterrenza in modo sicuro ed efficace". Anche nel 2019 e nel 2021 le esercitazioni si sono svolte nel mese di ottobre.
"Le velate minacce nucleari del presidente Vladimir Putin sono pericolose e irresponsabili. La Russia sa che una guerra nucleare non può mai essere vinta e mai combattuta", ha aggiunto Stoltenberg, spiegando che l'esercitazione durerà una settimana, coinvolgerà 14 stati membri dell'Alleanza e aerei con capacità di trasporto di bombe atomiche.
Questa volta l'attività coinciderà con la guerra in Ucraina e arriverà a pochi giorni dall'allarme lanciato dal Presidente degli Stati Uniti sul rischio "armageddon". Ma come verranno svolte tali esercitazioni? E non rischiano di aumentare le tensioni tra Russia e NATO? Fanpage.it ha interpellato il generale Leonardo Tricarico, già capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare italiana.
Stoltenberg ha annunciato che la prossima settimana si terrà un’esercitazione nucleare della NATO.
È abbastanza ovvio che ciò accada ed è perfettamente normale. È necessario che tutti gli stati membri dell'alleanza conducano delle esercitazioni sistematiche per fare in modo che, all'occorrenza, tutti sappiano cosa fare, così come prevedono le dottrine d'impiego di tutti i sistemi sia convenzionali che non convenzionali. Il fatto che ci sia un'esercitazione nella quale sia previsto l'uso dell'arma nucleare è un fatto assolutamente normale. Quello che non è normale è che lo si dica.
In che senso? Queste esercitazioni dovrebbero essere segrete?
Fino ad oggi la strategia comunicativa della NATO prevedeva che certe informazioni – come questa – rimanessero molto riservate per evitare allarmismi eccessivi. Immagino che questa ulteriore sortita pubblica di Stoltenberg sia stata il frutto di una concertazione con tutti i Paesi alleati. Mi auguro che anche l'ambasciatore italiano alla NATO – Francesco Maria Talò – sia stato debitamente interpellato e abbia dato il "semaforo verde". In passato il segretario generale della NATO è stato protagonista di uscite non concordate e qualche volta in questi 7 mesi è andato oltre le sue competenze.
Come si svolgono questo tipo di esercitazioni?
Non posso essere molto dettagliato per ovvie ragioni. Le posso dire però che tali esercitazioni prevedono anche dei voti, come a scuola, e se uno Stato o un reparto non raggiunge la sufficienza in tutte le aree di valutazione fa una pessima figura a livello mondiale. Ci si esercita su tutto quello che i reparti devono saper fare, incluso l'impiego di un'arma nucleare.
Che tipo di manovre vengono eseguite?
Posso dirle soltanto che ci si esercita affinché ciascuno sappia cosa fare nel deprecabile momento in cui si dovesse utilizzare un'arma nucleare. Gli standard delle esercitazioni NATO sono molto rigidi: è tutto scritto e classificato con molta precisione.
Vi è una suddivisione dei compiti per Paese?
Parliamo di assetti militari che non sono nelle mani di tutti. Ma tutti devono sapersi difendere: anche il singolo soldato deve conoscere gli effetti di un fallout nucleare, come li si contrasta, come ci si protegge e come si bonificano le aree contaminate dalle radiazioni. Naturalmente invece le modalità d'impiego di un'arma nucleare riguardano solo gli Stati che ne sono in possesso.
Vista la situazione, crede sia una decisione opportuna quella di tenere tali esercitazioni?
I reparti devono essere sempre pronti e addestrati. A questo servono le esercitazioni. Non so se questa avrebbe potuto essere rimandata, ma di certo si tratta di un'attività di routine, ordinaria amministrazione per la NATO. Quello che preoccupa, semmai, è che non si tratta di un segnale di distensione. Sembra, al contrario, che tutte le parti siano interessate all'aumento delle tensioni. Questo è in assoluto sbagliato e pericoloso: servirebbe qualche segnale diverso.
Come reagirà la Russia? A sua volta svolgerà altre esercitazioni?
Finché ci si limita alle esercitazioni non vedo grossi problemi, facciano pure. Ma di questo passo temo non arriveremo mai a niente di buono.