Il Generale Battisti spiega perché la controffensiva russa in Ucraina non ci sarà prima di febbraio
Mentre Zelensky annuncia la liberazione di nuovi villaggi ucraini nella regione di Kherson, nel sud del Paese, nell’ambito dell’avanzata dell’esercito di Kiev nel sud est, Mosca ha avviato una massiccia serie di bombardamenti sulle città ucraine appena dietro il fronte. La guerra in Ucraina appare dunque decisamente lontana da una possibile conclusione ma anzi sta subendo una accelerazione in vista dell’inverno, quando le condizioni meteorologiche e il terreno per forza di cosa rallenteranno ogni operazione. Sulla situazione del campo di battaglia e sui possibili sviluppi della Guerra in Ucraina, Fanpage.it ne ha parlato con il generale Giorgio Battisti, analista militare e già comandante del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia.
Le forze ucraine stanno spingendo la loro avanzata a est e a sud, costringendo le truppe russe a ritirarsi su entrambi i fronti. L'Ucraina ha esteso la sua area di controllo nella regione di Kherson. La Russia sta bombardando pesantemente. Cosa dobbiamo attenderci nelle prossime settimane e mesi? Kiev può conquistare altro territorio prima dell’inverno?
Dopo la fulminea avanzata a sud di Kharkiv, ora indubbiamente la spinta offensiva ucraina è più lenta e per una serie di motivi. Il primo è che l’offensiva ha richiesto un notevole onere sia in termini di materiali che di perdite umane quindi il prosieguo dell’azione risente di questo, rimpiazzare soldati non è semplice. Poi c’è il fatto che la possibilità di rifornire le truppe con l’avanzata si riduce perché si tratta di aree bombardate e sempre più difficili da raggiungere. Non a caso la presa di Lyman da parte ucraina è stata strategica per tagliare le linee di rifornimento russe. C’è dunque un certo rallentamento anche se i risultati sono eclatanti. Un altro aspetto sono le condizioni meteo con le piogge che rendono il terreno fangoso che si appiccica anche ai mezzi da combattimento e rende lente le manovre. Su questo ricordiamo che buona parte dei mezzi occidentali forniti a Kiev son mezzi ruotati pensati per altri campi, ottimi con terreno solido ma in difficoltà in zone fangose.
A Mosca qualcuno inizia a dire che bisogna fermarsi per riarmare l’esercito e ci sono pesanti critiche interne sulla gestione del conflitto. Quali saranno le prossime mosse del Cremlino?
La mobilitazione parziale in Russia non sta andando come previsto e lo stesso Putin ha ammesso che le modalità di richiamo di questi riservisti non sono state condotte in modo corretto. Sarebbero state chiamate anche persone avanti con gli anni e molto fuori forma e questo porta a una difficoltà nell’addestramento e preparazione delle truppe. Per impiegare quegli uomini sul campo di battaglia bisogna comunque addestrarli bene e anche se si fosse davanti a militari congedati pochi anni fa, bisogna ricordare che negli ultimissimi anni il modo di combattere è cambiato radicalmente per la presenza massiccia di droni di combattimento e ricognizione. Quindi queste persone probabilmente non sono abituati a questi meccanismi. Secondo me ci vorranno circa tre mesi per l’addestramento. Per questo i russi cercheranno di passare l’inverno a contenere gli ucraini per arrivare poi a febbraio per scatenare una nuova offensiva con i riservisti. A quel punto inoltre il terreno sarà ghiacciato e anche i mezzi pesanti potranno muoversi con una maggiore facilità rispetto ad ora. Lo stesso Putin nei giorni scorsi ha invitato l'industria nazionale a dare una impronta più bellica alla propria produzione per i prossimi mesi per rimpiazzare i materiali persi.
Nei prossimi mesi dunque continueremo ad assistere a una guerra di attrito soprattutto con l’uso massiccio di artiglieria e lanciarazzi da entrambe le parti con i russi intenti a contenere l’avanzata ucraina. Questo sarà lo schema di tutto l’inverno. Avremo una situazione di stallo con gli ucraini che tenteranno di conquistare qualche villaggio ogni giorno e i russi che cercheranno di consolidare il fronte con contrattacchi locali e bombardando infrastrutture ucraine per colpire il supporto logistico e i rifornimenti. Del resto gli ucraini hanno davanti il fiume Dnepr che sarà difficilissimo da passare sotto il fuoco nemico.
Medvedev ha ribadito che Kiev è uno strumento dell'Occidente per distruggere la Russia e i Paesi Nati hanno annunciato nuovi pacchetti di aiuti militari a Kiev. La Nato che ruolo può giocare nei prossimi mesi?
Alcuni Paesi Ue hanno annunciato che addestreranno le truppe ucraine nei prossimi mesi come già stanno facendo Usa e Gran Bretagna e altri lo faranno senza renderlo pubblico. Poi sia gli Usa che altri, compresa l’Italia, hanno annunciato nuovi pacchetti di aiuti per armi, munizioni ed equipaggiamenti invernali agli ucraini che saranno fondamentali in inverno. Si tratta di equipaggiamenti che ora vengono acquistati direttamente dalle industrie della difesa per non depauperare gli eserciti occidentali perché la paura di un allargamento del conflitto esiste.
Gli Usa e la Nato inoltre hanno già allestito un Comando in una base militare statunitense in Germania a cui partecipano anche altri Paesi Nato per coordinare l’afflusso e la distribuzione degli equipaggiamenti agli ucraini oltre che l’addestramento delle truppe di Kiev. Questo è un segnale che l’Occidente si prepara per una guerra che prevede ancora lunga.