video suggerito
video suggerito
Omicidio Saman Abbas

“Il fratello di Saman Abbas con voce tremula e occhi lucidi disse: ora vi racconto tutta la verità”

Udienza oggi a Reggio Emilia del processo per l’omicidio di Saman Abbas: il luogotenente Antonio Matassa, comandante del Norm della compagnia dei carabinieri di Guastalla, ha ricordato la testimonianza chiave del fratello minore della giovane pachistana.
A cura di Susanna Picone
177 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

È il giorno dei testimoni dell’accusa oggi a Reggio Emilia al processo in corso per l’omicidio di Saman Abbas. Tra i testimoni il luogotenente Antonio Matassa, comandante del Norm della compagnia dei carabinieri di Guastalla, che ha ricordato i primi atti di indagine sulla scomparsa della diciottenne pachistana da Novellara. E ha parlato, in particolare, del racconto del fratello minore della giovane vittima, 16 anni, considerato un testimone chiave dall’accusa.

Il fratello di Saman Abbas (in una comunità protetta da quando è stato rintracciato vicino alla frontiera ligure) venne sentito dai carabinieri il 15 maggio del 2021 e improvvisamente – spiega – ebbe come "un cedimento emozionale". Dopo un'ora di audizione disse: "Adesso vi dico tutta la verità". Da quel momento il ragazzo iniziò a parlare "in maniera libera", senza neppure ricevere domande. "Sembrava che si stesse liberando", ha raccontato il comandante del Norm della compagnia di Guastalla.

"A un certo punto – ha riferito il luogotenente davanti alla Corte – quando parlava di lei (di Saman Abbas, ndr), si è come accasciato in basso, mettendosi le mani sugli occhi, aveva gli occhi lucidi e gonfi e ha risposto con la voce tremula". Dopo l’audizione del ragazzo l'ipotesi investigativa diventò quella "dell'omicidio in ambito familiare”.

Erano stati gli stessi genitori e altri parenti – sono in 5 i familiari di Saman a processo – a ucciderla secondo l’accusa dopo che la ragazza aveva detto no a un matrimonio combinato.

Le ricerche nel casolare in cui è stata sepolta Saman Abbas

Matassa ha parlato anche del casolare dove è stato ritrovato, mesi dopo la scomparsa e grazie allo zio Danish imputato, il cadavere di Saman. "È il primo luogo dove andammo a vedere: per struttura e distanza" dalla casa familiare "era quello che meglio si prestava a nascondere un corpo”, ha spiegato in aula ricordando le prime fasi delle ricerche di Saman.

I Ris sul luogo del ritrovamento del cadavere di Saman
I Ris sul luogo del ritrovamento del cadavere di Saman

Ha detto che quel casolare, a circa 700 metri dalla casa dove viveva la famiglia, era un "un rudere, diroccato, con parti crollate, sottoposto a vincoli". "Ci siamo andati con le unità cinofile", ma i cani specializzati nelle ricerche non segnalarono nulla. Furono svuotati i canali di irrigazione, controllati i pozzi, le porcilaie, poi il raggio venne allargato alle serre.

Salta videocollegamento col padre in Pakistan

Intanto non è presente neppure oggi in collegamento il padre di Saman attualmente detenuto in Pakistan. Le autorità pachistane non hanno predisposto il videocollegamento con l'Italia e per questo Shabbar Habbas non partecipa al processo. L'uomo aveva dato la disponibilità a essere sentito. I giudici hanno comunicato che riproveranno ad averlo in collegamento nelle prossime udienze.

177 CONDIVISIONI
271 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views