Omicidio Saman Abbas

Il fratello di Saman Abbas al funerale della 18enne: “Sorella coraggiosa, mi mancherai ogni giorno”

Il feretro di Saman Abbas è arrivato presso il cimitero di Novellara per le esequie che si sono svolte in forma privata. Il funerale si è tenuto oggi, martedì 26 marzo, due anni dopo l’omicidio della 18enne che si era opposta a un matrimonio combinato dai familiari.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il feretro di Saman Abbas è arrivato al cimitero di Novellara, scortato dalle forze dell'ordine, per la cerimonia di esequie con rito islamico in forma privata. Il funerale della 18enne si è tenuto nel pomeriggio di martedì 26 marzo, a distanza di due anni dalla sua morte avvenuta nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. Saman è stata uccisa perché si era opposta a un matrimonio combinato dai familiari per sposare il ragazzo che lei aveva scelto.

Per la sua morte sono attualmente all'ergastolo il padre Shabbar Abbas, estradato dal Pakistan, e la madre Nazia Shaheen che però è ancora latitante. Condannato invece a 14 anni lo zio, Danish Hasnain, mentre sono stati assolti i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq.

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Il corpo di Saman è rimasto sepolto oltre un anno e mezzo in un casolare vicino all'abitazione dove viveva con i familiari. Il corpo è stato ritrovato dagli inquirenti su indicazione dello zio più di un anno dopo l'omicidio.

La stele realizzata dal fratello di Saman

Il fratello di Saman Abbas ha voluto lasciare una stele accanto alla tomba della sorella nel cimitero di Novellara. "Sei sempre stata la sorella più forte e coraggiosa. Mi mancherai ogni giorno, ogni momento, ogni notte" ha scritto il giovane per ricordarla. Sulla stele è incisa la forma di una farfalla stilizzata mentre sulla lapide realizzata dal Comune è scritto semplicemente "Saman Abbas" con le date di nascita (18/12/2002) e di morte (1/05/2021).

La stele con le parole del fratello
La stele con le parole del fratello

La cerimonia di inumazione si è svolta in forma riservata anche per tutela del fratello più giovane della ragazza, testimone contro i propri parenti. Il rito è stato curato Yassine Lafram (presidente dell'Ucoii, l'unione delle comunità islamiche d'Italia). Presenti una decina di persone care al fratello minore, una delegazione della comunità islamica locale, il prefetto Maria Rita Cocciufa in rappresentanza dello Stato e la sindaca di Novellara Elena Carletti.

La sindaca Carletti: "Violenza su Saman non è religione"

"Pensiamo sia importante che Saman riposi nel cimitero di Novellara – ha spiegato la sindaca Elena Carletti -. Il corteo in sua memoria è aperto a tutta la cittadinanza e dal cimitero arriverà al centro storico, un modo per dire che c'è necessità di riportare queste tematiche al centro. Questa vicenda ha lasciato una ferita profonda nella nostra comunità, Novellara è accogliente e qui tante comunità di origini diverse convivono armoniosamente da tanti anni, mai avevamo visto tanta violenza. Quanto accaduto lascia un profondo segno nella nostra cittadina. Con il fondo Saman Abbas abbiamo voluto pensare proprio alle ragazze del futuro con un corso di 25 ore per affrontare queste tematiche dedicato agli operatori, agli assistenti sociali e alle forze dell'ordine".

"Tutto quello che è accaduto a Saman e a suo fratello non c'entra nulla con la religione. Non esiste al mondo una religione violenta, le religioni sono di pace e la presenza questa sera di tutte le religioni vuole trasmettere questo". Ha concluso la sindaca di Novellara Elena Carletti. "Noi dobbiamo difendere questi valori e questo pensiero arginando l'odio e la violenza" ha continuato nel suo intervento alla scuola media Lelio Orsi, frequentata dalla 18enne pachistana, di cui oggi si celebrano i funerali. "Lei era una ragazza desiderosa di vivere giorno dopo giorno e di conquistarsi la vita e l'amore e tutti i traguardi che vogliamo. Una giornata di lutto non è per forza di lacrime, di angoscia e tristezza", ha concluso.

L'Imam: "Comunità islamica con le vittime, non con il carnefice"

"Come comunità islamica volevamo far capire che noi siamo con le vittime, non con il carnefice. Diciamo a tutte le donne che subiscono violenza che devono denunciare e purtroppo sono tante, di tutte le culture. Ci sono donne di diverse religioni,  culture e appartenenze che subiscono violenza. Sono troppe. Come comunità siamo accanto alle vittime, non ai carnefici. Gli atti tribali che alcune famiglie si portano dietro vanno combattuti". A dirlo è stato l'Imam Yassine Lafram che ha celebrato il funerale della 18enne.

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Fratello minore porge l'ultimo saluto alla bara di Saman

Il feretro di Saman Abbas è stato posto in direzione orientata verso La Mecca, città dell'Islam. Durante il rito presieduto da Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii, è stata posata la terra sulla bara della 18enne. Anche il fratello ha partecipato, usando una pala.

"Gli ho chiesto di farlo – ha spiegato Lafram ai giornalisti, al termine della cerimonia – anche per aiutarlo ad avere il coraggio di dare l'ultimo saluto effettivo a sua sorella". Il ragazzo è rimasto in silenzio per tutto il rito: "Non è riuscito ad esprimersi, come sappiamo tutti è ancora molto provato, sta vivendo con difficoltà l'elaborazione di questo lutto. Il silenzio suo è molto significativo e va assolutamente rispettato" ha concluso l'Imam.

La giovane è stata sepolta non lontano dalla tomba del cantautore dei Nomadi Augusto Daolio, novellarese morto nel 1992. "Lui ha cantato molto la libertà e questa cosa l'accompagnerà sempre", ha detto la sindaca Elena Carletti, figlia di Beppe, cofondatore del gruppo musicale. "Questa stata una cerimonia intensa, nel silenzio che ciascuno ha riempito di pensieri e riflessioni. Il fratello ha desiderato avere accanto alcune persone. Il pensiero va a lui, ha davanti un percorso sfidante e non semplice, il Comune di Novellara ci sarà, la piccola comunità che si è aggregata oggi intorno a lui ci sarà", ha aggiunto Carletti.

Ha collaborato Beppe Facchini

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