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L'omicidio di Elisa Claps

Il fratello di Elisa Claps: “Restivo in Italia per un’altra deposizione delirante”

Danilo Restivo, condannato in primo grado per l’omicidio di Elisa Claps a 30 anni, ieri è atterrato in Italia per poter assistere al prossimo processo dinanzi alla corte d’Assise d’Appello di Salerno. In aula ci sarà anche la famiglia della studentessa uccisa.
A cura di Susanna Picone
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Danilo Restivo, condannato in primo grado per l’omicidio di Elisa Claps a 30 anni, da ieri è atterrato in Italia per poter assistere al prossimo processo dinanzi alla corte d’Assise d’Appello di Salerno. In aula ci sarà anche la famiglia della studentessa uccisa.
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La famiglia di Elisa Claps, la studentessa uccisa il 12 settembre 1993 e sepolta per anni nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, afferma di non aspettarsi nulla dalla presenza di Danilo Restivo al prossimo processo a Salerno. L’uomo è arrivato ieri in Italia per partecipare il 20 marzo al processo d’Appello, dopo che in primo grado è stato condannato a trenta anni di reclusione per la morte di Elisa Claps. A parlare di lui è Guido, il fratello di Elisa: “Da Danilo Restivo non ci aspettiamo niente. Assisteremo a un’altra deposizione delirante come quella resa nel processo in Inghilterra”. Di occasioni per raccontare la verità – continua il fratello della Claps – Restivo ne ha avute e non l’ha mai fatto: “Noi sappiamo già quello che è successo 20 anni fa e non abbiamo niente da temere”. Per la famiglia della ragazza uccisa nessuno potrà ribaltare la sentenza di primo grado che ha condannato Restivo a 30 anni.

Anche la madre di Elisa sarà in aula: “Aspetta da 20 anni” – “Nessuno potrà ribaltare quella sentenza, di Restivo deve avere paura chi lo ha coperto finora, i suoi complici in questa vicenda assurda. Ma lui non dirà niente al riguardo”, così Guido Claps il quale ha spiegato che il prossimo 20 marzo sarà presente anche sua madre nell’aula della corte d’Assise d’Appello di Salerno. “Aspettava da 20 anni questo momento e non si tirerà indietro certamente adesso”. L’udienza era inizialmente prevista per il 29 gennaio scorso ma non è mai cominciata proprio perché il legale di Restivo ha comunicato la volontà del suo assistito di poter partecipare: da qui il rinvio per consentire l’avvio delle procedure internazionali per la custodia temporanea dato che l’imputato è detenuto per condanna definitiva a 40 anni di carcere in Inghilterra per un altro reato.

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