Il finanziere scomparso 4 anni fa: la fuga da casa, i libri sulla libertà e il giallo dei 70mila euro
Dopo aver prelevato una cifra pari a 70mila euro dal suo conto bancario, Pietro Conversano sembra essere scomparso nel nulla il 13 febbraio del 2019. Originario di Fasano, era in servizio come appuntato della guardia di finanza a Monopoli e da quel giorno di 4 anni fa, di lui non si sono più avute notizie. Malgrado mesi e mesi di ricerche condotte dalle forze dell'ordine, nessuno è mai riuscito a dire se è vivo, se si trova in Italia e soprattutto perché sia scomparso all'improvviso. L'unico aspetto della vicenda che per il momento ha trovato una conclusione, è che il finanziere non è considerato un disertore dalla giustizia militare.
A stabilirlo è stato il gup del tribunale militare di Napoli. Preso atto della norma e della riforma Cartabia che prevede che in mancanza di prove sulla possibilità di apprendere di un procedimento penale a carico dell'imputato, scatti il non luogo a procedere, per formalizzare il passaggio è stata fissata un'udienza al 20 dicembre.
Il debito da 70mila euro
La moglie di Pietro Conversano, Katia, è titolare di una tabaccheria e al momento sarebbe costretta a dover restituire prestiti contratti dal marito a sua insaputa con alcune istituzioni finanziarie. Conversano avrebbe ottenuto 70mila euro con tre prestiti, di cui due a nome della moglie. Per lei, quei prestiti hanno rappresentato una vera e propria sorpresa. Due mesi prima di sparire, l'uomo avrebbe capitalizzato i soldi ottenuti dai prestiti ritirando in più riprese del contante. Solo dopo aver messo da parte i suoi 70mila euro, Conversano avrebbe fatto perdere le sue tracce, forse per iniziare una nuova vita.
Del denaro in contanti non è rimasta traccia. "Per noi – spiega l'avvocato La Scala al Corriere della Sera – è possibile che Conversano sia sparito con i 70mila euro e che li abbia prelevati per vivere fuori senza lavorare, forse perché attraversava un periodo mistico di disagio. Potrebbe essere all'estero in questo momento. Quando leggeva era solito sottolineare in modo marcato libri di ascesi, soffermandosi spesso sulle frasi relative alla libertà. Un'ipotesi potrebbe essere quella della fuga, oppure potrebbe essersi allontanato perché sotto ricatto".
La ricostruzione della mattina del 13 febbraio 2019
Quanto avvenuto nella giornata del 13 febbraio del 2019 è ancora oggetto di indagine. Quel giorno, Conversano lasciò casa presto per una "missione speciale", così come aveva detto alla moglie scherzando prima di indossare la giacca. Secondo la donna, la notte precedente era stata per lui molto agitata. Non era vero però che vi fosse una missione, perché il finanziere era in ferie da una settimana.
Prima di uscire, Conversano aveva lasciato la fede nascosta sotto una tazzina di caffè e uno dei telefoni in suo possesso sul comodino di casa. Con sé aveva portato la pistola d'ordinanza. La sera stessa, la moglie aveva dato l'allarme dopo non averlo visto tornare. Il telefono di servizio era staccato e quello personale squillava a vuoto. Sui tabulati telefonici, però, non è emerso nulla di particolarmente interessante e le telecamere stradali mostrarono alle forze dell'ordine il percorso seguito durante l'allontanamento, ma a parte lo zaino in spalla e la partenza verso Bari da Monopoli, le telecamere non inquadrarono più nulla.
I presunti avvistamenti nel corso dei mesi si sono susseguiti di frequente nel tempo. I colleghi della guardia di finanza hanno seguito le sue tracce (o presunte tali) fino a quando, nell'ottobre dell'anno scorso, la vicenda è passata nelle mani della questura di Brindisi. Una coppia ha dichiarato di averlo riconosciuto durante un'escursione in Abruzzo, dalle parti della Maiella e altre persone hanno detto di averlo incrociato alla stazione di Bologna, dove un ragazzo ha raccontato di averlo scambiato per un barbone.