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Il figlio ucciso da un’auto pirata. Lo sfogo del padre: “Guidava un’italiana: tutti comprensivi”

Sarwat Abou El Seoud, padre di un ragazzo ucciso sabato scorso a Piombino Dese da un’auto pirata, ha attaccato: “Mi chiedo cosa sarebbe successo se fosse stato mio figlio l’assassino e quella ragazza la vittima. Lo so bene cosa sarebbe successo: altro che umana comprensione, sarebbe stato un coro di disgraziato marocchino, il musulmano, il terrorista”.
A cura di D. F.
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Ha perso suo figlio, investito da un'auto pirata mentre tornava a casa dal lavoro, ma la sua sensazione è che in pochi ora gli siano solidali. Accade a Piombino Dese, in Veneto, dove Sarwat Abou El Seoud si è sfogato con i quotidiani locali parlando delle reazioni sui social network, ma anche dal vivo, alla tragica notizia: "Leggere tanti stupidi commenti sui social e sentire persino persone che mi vengono a trovare che diventano all’improvviso difensori della ragazza che ha ammazzato mio figlio, che esprimono comprensione per quello che sta passando l’investitrice mi fa stare male. Io non posso compatire chi non ha avuto compassione per mio figlio, lasciato a morire come un cane in un fosso perché qualcuno non ha avuto l’umanità di fermarsi. Mi dicono che anche lei soffre, ma soffrirà per un mese, un anno, due anni. Io questo dolore me lo porterò per tutta la vita".

Ihab Abouel Seoud, 18enne di Piombino Dese, è stato investito e ucciso da un'auto pirata sabato scorso mentre rientrava dal lavoro come stagista in un ristorante di Trebaseleghe. Alla guida della vettura che l'ha travolti, che non si è fermata a prestare soccorso, una ragazza quasi coetanea. La tragedia si è consumata lungo la strada che collega Silvelle a Torreselle, intorno alle 23 di sabato 31 marzo. Nessuno avrebbe assistito all'incidente. A ritrovare l'adolescente senza vita nel canale che costeggia la strada sono stati il padre e la sorella alcune ore più tardi.

E' stato proprio l'uomo a "monitorare" le reazioni di molte persone, soprattutto sul web, rendendosi conto – a suo dire – di una decisa "virata" dei commenti quando è stato reso noto che la pirata era una giovane italiana: "Prima tutti giustizialisti, a invocare la morte, il carcere a vita, ogni disgrazia sul responsabile. Poi più di qualcuno ha iniziato a manifestare comprensione umana per la ragazza. Qualcuno addirittura a scrivere che era tutta colpa di mio figlio sostenendo che girava senza luci e giubbino fluorescente: ma vi rendete conto? Mi chiedo cosa sarebbe successo se fosse stato mio figlio l’assassino e quella ragazza la vittima. Lo so bene cosa sarebbe successo: altro che umana comprensione, sarebbe stato un coro di disgraziato marocchino, il musulmano, il terrorista che uccide una ragazza italiana…”.

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