Il figlio picchia a sangue un ragazzino, lettera aperta del padre: “Dove abbiamo sbagliato?”
Il figlio sedicenne ammette di aver picchiato un ragazzo più piccolo di lui all’uscita da scuola, lo fa a due settimane dall’aggressione e, quando confessa quanto accaduto ai genitori, loro immediatamente si rivolgono alle forze dell’ordine. È successo nel Cosentino, dove ieri il presunto aggressore di Emanuele, quattordicenne di Castrolibero, si è autodenunciato. La vittima, che è finita in ospedale dopo quel brutale pestaggio, aveva denunciato l’accaduto ai nostri microfoni quando ancora non si conosceva il nome del suo aggressore. Intanto ieri, dopo la confessione del figlio, il padre del sedicenne si è recato dai Carabinieri, insieme ai suoi avvocati Ornella Nucci e Francesco Cribari, e ha poi scritto una lettera aperta.
"Da poche ore abbiamo appreso, da nostro figlio, che è lui l'autore dell'aggressione al giovane di Castrolibero", ha scritto. "E, da quello stesso istante, il mondo ci è crollato addosso, con una sola certezza: quella di dover informare le Forze dell'Ordine. Il fatto, da qualunque angolazione lo si guardi, è di gravità inaudita. È grave per la giovane vittima, è grave per la sua famiglia, è grave per nostro figlio, è grave per nostra figlia che, frequentando quella stessa scuola, rischia di portare il peso di comportamenti non suoi – si legge nella lettera – e, se possibile, è ancora più grave per me e mia moglie, che stiamo vivendo il dramma di un fallimento. Perché in questo momento ci troviamo a sperimentare che quello del genitore è veramente il mestiere più difficile al mondo”.
I genitori del sedicenne che ha confessato l’aggressione proseguono dicendo di non fare altro “che chiederci dove abbiamo sbagliato” dopo aver vissuto una vita intera “e il nostro essere famiglia, guidati dai valori dell'accoglienza, della correttezza e del senso di responsabilità”. Valori – sottolinea – “lontani anni luce da queste azioni”. E ancora: “Non so se avremo mai risposta a questa domanda, ma, proprio sulla base dei valori che ci guidano, riteniamo giusto che nostro figlio impari ad assumersi le sue responsabilità ed a rispondere delle sue scelte e delle sue azioni, sebbene ancora minorenne”. "Alla madre ed al padre della giovane vittima giunga il senso più profondo del nostro dolore per l'accaduto, – conclude la missiva – che è solo l'altra faccia di una stessa medaglia”.