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Festival Internazionale del Giornalismo a Perugia ma senza contributi pubblici (VIDEO)

Arianna Ciccone e Chris Potter, organizzatori dell’evento, spiegano: “Non vogliamo più i soldi delle istituzioni umbre, al via un crowdfunding per raccogliere insieme al contributo degli sponsor privati, la cifra necessaria”. Resta in piedi l’opzione di lasciare Perugia e trasferire la kermesse altrove: “Richieste già da molte grandi città italiane”.
A cura di Redazione
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Il Festival internazionale del giornalismo si farà. E si farà con una pubblica raccolta di fondi, un crowdfunding, per smarcare l'evento dai finanziamenti di enti pubblici che nel corso degli ultimi anni hanno via via assottigliato il loro contributo alla realizzazione della kermesse che si tiene a Perugia da ormai sette anni. A parlarne, oggi, i due fondatori dell'evento, Arianna Ciccone e Chris Potter, in una conferenza stampa convocata per discutere della vicenda con la città. Una assemblea partecipata e accesa, come si evince dal video che riporta l'intero incontro, trasmesso anche in streaming. Qualche giorno fa Ciccone e Potter avevano annunciato lo stop all'edizione 2014 del Festival, causa budget insufficiente a garantire la qualità che ha sempre contraddistinto l'evento. Qualcosa, oggi, è cambiato: "Dopo l'annuncio – ha spiegato Ciccone – abbiamo avuto tantissime reazioni di sostegno da parte di cittadini, giornalisti italiani, da giornalisti dei principali media esteri. Ci hanno suggerito una raccolta di fondi dal basso: abbiamo deciso di accettare la sfida e ne stiamo parlando con uno dei massimi esperti a livello italiano". Per spostare il Festival altrove, i promotori sono stati contattati anche da altre città ("almeno sette"). "Valuteremo queste offerte, comunque considerando Perugia come opzione. In questo caso – ha puntualizzato Ciccone – non accetteremo fondi dalle istituzioni pubbliche umbre".

Si arriva poi alle cifre: nell'anno 2013 il budget complessivo di 400mila euro che hanno consentito la realizzazione di una settimana di convegni, workshop, spettacoli eccetera, il 75 per cento è venuto da sponsor privati. "Il problema – hanno rimarcato Potter e Ciccone – è stato il tira e molla continuo, necessario per avere i soldi pubblici. Negli ultimi giorni abbiamo valutato che non c'erano più le condizioni per fare l'edizione 2014 e lo abbiamo detto chiaramente ai nostri referenti istituzionali. Alcuni di loro si sono impegnati e spesi ma da altri non abbiamo avuto risposte per poi attaccarci dopo l'annuncio di cui, peraltro, erano stati informati". In 7 anni questa l'entità del contributi pubblico: dal Comune di Perugia poco meno di 70mila euro, dalla Regione 522mila euro, dalla Camera di commercio 86mila euro. "Nel budget totale di 400 mila euro dell'edizione 2013 – spiegano gli organizzatori – la sproporzione fra contributi privati e pubblici (meno di 100 mila euro) è grande, non per la cifra, ma soprattutto per il ritorno economico, culturale, di immagine per la città".

Oggi all'iniziativa pubblica non c'erano i amministratori pubblici (tranne un consigliere regionale a titolo personale). "Noi ci proviamo quindi – hanno concluso la Ciccone e Potter – dateci 10 giorni di tempo per capire se ce la facciamo a mettere in piedi tutto questo. "La nostra – hanno precisato infine i due organizzatori del festival – non è una minaccia e dietro non c'è alcun ricatto, avevamo solo deciso di ritirare l'evento dal mercato visto che non c'erano le condizioni".

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