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Il drone di un turista blocca elicottero di soccorso sulle Dolomiti, l’ira di Zaia: “Inaccettabile”

Lo stazionamento di un drone ha impedito il decollo dell’elicottero che stavano ultimando un intervento di recupero di un’escursionista sulle Dolomiti. La denuncia del Soccorso Alpino e del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
A cura di Susanna Picone
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Soccorsi in montagna ritardati a causa di un drone di un turista. È accaduto ancora una volta – in questo caso siamo sulle Dolomiti – ed è lo stesso presidente della regione Veneto Luca Zaia a parlarne, sottolineando quanto questi gesti siano gravi e irresponsabili.

È successo di nuovo ieri, lunedì 12 agosto, all’elicottero Falco, atterrato in piazzola al Rifugio Vandelli sul Sorapis, su richiesta del gestore che poi ha accompagnato equipe medica e tecnico vicino al lago del Sorapis, per una donna con un sospetto trauma al piede. Al momento di decollare, come già segnalato in altre missioni, sopra l’elicottero c’era un drone e, non riuscendo a individuare il pilota, si è dovuto attendere che si allontanasse. Questo chiaramente ha ritardato i soccorsi.

“L’episodio avvenuto nei pressi del rifugio Vandelli sul Sorapis, dove un drone ha impedito il decollo dell’elicottero Falco1 del SUEM 118 – ha detto Zaia – è estremamente grave e assolutamente inaccettabile. Condanno con forza l’irresponsabilità di chi ha manovrato il drone, mettendo a rischio la vita dell’escursionista ferita e intralciando il lavoro delle squadre di soccorso”.

È intervenuto anche il Soccorso Alpino, ricordando che i droni stanno effettivamente creando problemi per i soccorsi aerei: “Con la possibilità di acquistare liberamente qualsiasi tipo di velivolo, le persone sono spesso inconsapevoli dei problemi, anche gravi, che potrebbero causare in caso di collisione con un altro aeromobile o con un crash sopra un raggruppamento di persone”.

“I dati del Soccorso Alpino Veneto  – ha scritto ancora Zaia su Facebook – ci dicono che quest'anno sono stati registrati il 3% di interventi in più rispetto al 2023 e il 12% in più di persone soccorse. Solamente dall'inizio di giugno, gli interventi del Soccorso Alpino sono stati 353. Non è accettabile però apprendere che di queste operazioni di soccorso il 21%, 95 persone soccorse, riguardava persone completamente illese ma bloccate in montagna per incapacità. Inoltre, 63 persone, il 14% del totale, sono state soccorse dall'inizio di giugno per la perdita d'orientamento. I soccorritori, per chi non lo sapesse, spesso rischiano la vita: facciamo in modo che le missioni almeno vengano effettuate per coloro che davvero hanno bisogno, non per chi pensa l'elicottero come un TAXI”.

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