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Il dramma della solitudine di Flavio: morto a febbraio, sepolto otto mesi dopo

Morto solo in casa, viene sepolto dopo otto mesi grazie all’aiuto del Comune di Spinea, in provincia di Venezia: trova finalmente pace il sessantacinquenne deceduto lo scorso febbraio. La salma fino a questo momento non era mai stata reclamata dai parenti.
A cura di Matteo Pelliccia
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Nell'assordante silenzio e con pochissime persone presenti, a Spinea, in provincia di Venezia, si è finalmente svolta la sepoltura di Flavio B., deceduto a sessantacinque anni a febbraio del 2023, otto mesi fa. Il triste episodio mette in luce il "dramma della solitudine" , che purtroppo non è più così raro e anzi, sembra essere sempre più diffuso.

Il corpo di Flavio B. era stato scoperto nella sua abitazione solo giorni dopo la sua morte, ma quello che è emerso ora è che il corpo, mai reclamato dai familiari, non è stato sepolto a spese del Comune come previsto, ma in tutti questi mesi è rimasto nell'obitorio di Mirano, in provincia di Venezia.

Il Comune di Spinea in una nota ha precisato negli scorsi giorni che ha sostenuto le spese di sepoltura, dopo un tentativo infruttuoso di richiedere l'intervento dei parenti di Flavio B..

“In casi come questi, l'intervento del Comune, finalizzato a dare degna sepoltura ai cittadini deceduti, è certamente doveroso, sempre fatta salva la rivalsa nei confronti dei parenti stretti. Con l'occasione si invitano i cittadini a segnalare all'Ufficio Servizi Sociali situazioni concernenti cittadini in stato di necessità e che non siano già stati presi in carico dai Servizi” si legge nella dichiarazione rilasciata dal Comune.

Questa storia dolorosa ha richiamato l'attenzione di alcuni vicini di casa e tre ex consiglieri comunali, che si sono uniti per garantire una degna sepoltura a Flavio. Il caso ha sollevato diversi interrogativi sulla mancata comunicazione fra enti e il ruolo delle pubbliche amministrazioni in situazioni simili.

La situazione sembra non essere un caso isolato, con altre storie simili che richiedono attenzione. La comunità è chiamata perciò a segnalare situazioni simili alle autorità per garantire una degna sepoltura a coloro che sono in stato di necessità e non hanno parenti in grado di intervenire.

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