Il concorso di San Valentino di Media World indigna il Web: “Discriminatorio e omofobo”
Un banale concorso pensato per promuovere il marchio in occasione di San Valentino, la tradizionale festa degli innamorati che si celebra ogni 14 febbraio, ha scatenato una enorme protesta sui social network contro la famosa catena di negozi Media World. Promosso proprio attraverso il portale web e la pagina Facebook con la pubblicazione del volantino e del regolamento del concorso, l'iniziativa di Media World sostanzialmente prevedeva una gara a coppie a cui avrebbero potuto prendere parte i clienti della catena in possesso della tessera fedeltà. Cento secondi a coppia, in cui i due partecipanti avrebbero dovuto correre in giro per il punto vendita del marchio e afferrare quanti più elettrodomestici, telefonini, televisioni e articoli tecnologici vari per poi partecipare all'estrazione finale che avrebbe concesso a tre coppie vincitrici di ritirare tutto il materiale arraffato durante la gara. Il regolamento del concorso, però, è stato duramente attaccato e tacciato di discriminazione: "Ciascun vincitore avrà 100 secondi a disposizione per correre all’interno del punto vendita Media World designato e afferrare tutta la tecnologia che desidera, ma dovrà concorrere in coppia ossia insieme ad un Partner di Gara, da lui scelto, purché maggiorenne e di sesso opposto al proprio", prevede un punto del regolamento.
Le associazioni Lgbt hanno duramente protestato contro l'iniziativa del colosso tedesco, invitando al boicottaggio. "Dopo 30 anni per farci riconoscere dallo Stato, non pensavamo ci volesse più tempo per farsi riconoscere da una catena commerciale, la differenza però è che cittadini italiani ci siamo nati, clienti Media World no. O cambiano il regolamento o noi cambieremo negozi", ha commentato Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay. Dopo le polemiche Media World si è scusata con un post pubblicato su Facebook e su Twitter, annunciando che il regolamento verrà modificato e che non era intenzione dell'azienda discriminare le coppie omosessuali. Nonostante le scuse, però, le proteste proseguono.