Il Conclave comincerà il 7 maggio, decisa la data ufficiale: come e quando verrà eletto il nuovo Papa

Comincerà mercoledì 7 maggio il Conclave per l'elezione del nuovo pontefice dopo la morte di Papa Francesco, avvenuta lo scorso lunedì 21 aprile. La data è stata decisa dalla Congregazione dei Cardinali tenutasi questa mattina. La conferma è appena arrivata da Matteo Bruni, direttore della Sala stampa vaticana, dopo le indiscrezioni sui media. La prima votazione, e quindi la prima fumata, ci sarà il pomeriggio. A presiedere l'elezione del successore di papa Francesco "all'interno del conclave" sarà il cardinale Pietro Parolin.
Nessuna sorpresa sulla data del conclave. La Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis definisce le regole della Sede Vacante e stabilisce che l’elezione deve essere convocata dopo quindici dalla morte del Papa e comunque "al massimo" entro venti giorni. Poiché Bergoglio è morto il 21 aprile, ci si aspettava una data compresa tra il 5 e l'11 maggio, e così è stato.
Dal latino "cum clave" – che letteralmente sarebbe "chiuso a chiave" – il termine indica infatti sia la riunione dei cardinali elettori del Pontefice, che si svolge tradizionalmente "sottochiave", cioè nel massimo riserbo, sia il luogo stesso in cui si svolge (la Cappella Sistina, chiusa da oggi al pubblico).
I passaggi per arrivare a individuare il nuovo Pontefice sono solenni e seguono regole cerimoniali precise, modificate più volte nella storia della Chiesa cattolica romana. A scegliere il nuovo Pontefice sono i cardinali elettori, che devono avere meno di 80 anni, provenienti da tutto il mondo.
Nel febbraio 2013, papa Benedetto XVI ha emanato il motu proprio che ha introdotto alcune modifiche nelle procedure del conclave: in particolare, è stata "concessa ai cardinali la facoltà di anticipare l'inizio della procedura se sono presenti tutti i cardinali, come pure resta la facoltà di "prolungare fino a venti giorni" questo lasso di tempo, prima di aprire il Conclave.
Dopo il giuramento di tutti i cardinali, il maestro delle celebrazioni liturgiche del pontefice pronuncia la formula solenne "Extra omnes", cioè "Fuori tutti": nella Cappella possono rimanere solamente i cardinali elettori, l’ecclesiastico incaricato di tenere l'ultima meditazione e lo stesso maestro. A quel punto partono gli scrutini per l'elezione del Santo Padre, divisi in tre fasi: Antescrutinium, Scrutinium vere proprieque, Post-scrutinium. Si tratta della consegna delle schede di voto e delle operazioni preparatorie, del voto vero e proprio all'altare e poi il conteggio dei voti e la bruciatura delle schede nella stufa per la famosa "fumata bianca o nera". Per l'elezione bisogna ottenere almeno i due terzi dei voti dei cardinali elettori. Si va al ballottaggio soltanto a partire dal 34esimo scrutinio tra i due candidati che nell'ultimo scrutinio hanno ottenuto la maggioranza dei voti. Quindi, tutto il conclave potrebbe durare giorni.
Al momento, secondo i bookmaker internazionali, tra i favoriti per la corsa al Papato ci sono il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano e considerato un uomo di continuità rispetto alla linea di Papa Francesco, il cardinale Luis Antonio Tagle, originario delle Filippine e molto amato nei Paesi asiatici, e Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme.