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Il Comune toscano che pagherà l’affitto a chi aprirà un negozio

Pochi giorni fa il Comune di Crespina Lorenzana (Pisa) ha pubblicato un bando per incentivare l’apertura di negozi di vicinato nei piccoli borghi: due anni di affitto pagato per chiunque apra un esercizio commerciale: ricercati soprattutto alimentari e parrucchieri.
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“Apri un negozio a Crespina o Lorenzana, l’affitto per i primi due anni te lo paga il Comune!”. È questo il messaggio del sindaco del comune toscano, Thomas D’Addona, che così presenta un bando volto a incentivare l’apertura di attività commerciali nel paese.

Il comune di Crespina Lorenzana, a una trentina di chilometri da Pisa, è composto da sei piccole frazioni, per un totale di poco più di 5.000 abitanti. Come spesso accade, i piccoli borghi negli anni sono andati incontro a processi di spopolamento: questo svuotamento però non ha riguardato solo il numero dei residenti, ma anche di negozi e locali, tessuto economico e sociale dei piccoli comuni.

È il caso di Crespina e Lorenzana. In queste frazioni, infatti, non sono garantiti i servizi base per la popolazione: “Si sente il bisogno di qualche attività commerciale in più”, spiega il sindaco presentando la proposta dell’amministrazione.

Ci sono infatti i bar, anche se ridotti al minimo, e Crespina ha pure un ristorante. Invece, all’appello mancano, in primo luogo, un alimentari a Crespina e un parrucchiere a Lorenzana, fondamentali soprattutto per la popolazione anziana del comune, che si trova costretta a spostarsi. In più, la rete del trasporto pubblico non è eccellente, con sole due corse giornaliere per ogni frazione – per soddisfare qualsiasi tipo di necessità.

Qualche giorno fa è arrivata l’innovativa proposta del Comune: per arginare la chiusura dei negozi di vicinato e invogliare eventuali nuovi imprenditori, il sindaco Thomas D’Addona e la sua Giunta hanno indetto un bando che prevede importanti finanziamenti, fino a 4.500 euro l’anno, per chiunque voglia aprire un’attività commerciale non ancora presente sul territorio.

Thomas D’Addona, sindaco di Crespina Lorenzana (Pisa). Foto tratta da Facebook
Thomas D’Addona, sindaco di Crespina Lorenzana (Pisa). Foto tratta da Facebook

Si cercano, come evidenziato dallo stesso bando, “alimentari, macellerie, gelaterie, pizzerie a taglio, panifici, pasticcerie e rosticcerie ed esercizi di vendita della stampa quotidiana e periodica e cartolerie”.

Il contributo promesso non lascia indifferenti: si tratta di due anni di affitto pagato, un salvavita per i commercianti, soprattutto quelli delle aree meno turistiche, attualmente alle prese anche con gli aumenti senza precedenti del costo dell’energia.

L’iniziativa riscuote il plauso di Confcommercio, che propone di esportare quello che viene già definito il “modello Crespina” nei vari borghi circostanti, afflitti dallo stesso problema.

“Fa bene il sindaco Thomas D'Addona ad investire una parte di risorse pubbliche per attrarre negozi e attività commerciali, determinanti in ogni attività di rigenerazione urbana – è l’elogio del direttore di Confcommercio Provincia di Pisa, Federico Pieragnoli -. Città, borghi e paesi non possono vivere senza la fondamentale presenza di negozi al dettaglio e di prossimità, che svolgono una funzione economica e sociale determinante”.

“In dieci anni la Toscana ha perso seimila negozi di vicinato – continua Pieragnoli – A causa degli aumenti dei costi energetici, la nostra regione rischia di perdere altre 2.000 imprese del settore, in particolare quelle dislocate nelle aree più interne e meno investite dal turismo. Una svolta è necessaria, per non perdere un comparto di 29mila imprese che contribuiscono al 10% del Pil regionale e un patrimonio di saperi, tradizioni e qualità che sono un plus del sistema di accoglienza turistico”.

Il bando del comune di Crespina Lorenzana chiuderà il 31 maggio: per ora non resta che aspettare per poter vedere i primi frutti e, eventualmente, cominciare a esportare il “modello Crespina”.

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