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Il Comune che “sfratta” la bimba morta di leucemia dal cimitero

Una decisione decisamente discutibile del primo cittadino di Arquà Polesine, in provincia di Rovigo: un anno di tempo al papà adottivo per “sistemare” la questione.
A cura di Redazione
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Ad aggiornarci sugli sviluppi di una triste vicenda è il Messaggero: come forse ricorderete, aveva destato molto scalpore la delibera del comune di Arqua Polesine, in provincia di Rovigo, con la quale si dava “un anno di tempo per sistemare la pratica” di Rianca, una bimba venezuelana di soli 8 anni scomparsa prematuramente a causa di una leucemia e sepolta nel cimitero del piccolo centro veneto. Il punto è che al momento la bimba riposa in un loculo “non di proprietà” della sua famiglia e al padre adottivo, che ha chiesto spiegazioni al Comune, ne è stato impedito l’acquisto (stessa cosa risposta ad una associazione che si occupa di bambini affetti da leucemia).

A raccontare lo sviluppo della vicenda è dunque il padre adottivo della bambina: “Quando ho appreso la notizia leggendola sulla prima pagina de Il Gazzettino non ci volevo credere. A Rianca è stato concesso solo un anno per restare in cimitero. E dire che io e la mia compagna Jaqueline (la mamma di Rianca), che in questi giorni si trova in Venezuela per sistemare alcune pratiche, avevamo subito chiesto al Comune di poter acquistare il loculo. […] Ci è stato risposto che non si poteva. Mi vergogno di essere cittadino arquatese”. L’uomo però non ha intenzione di arrendersi: “Siamo pronti ad una nuova battaglia, pur di garantire il posto in cimitero a nostra figlia”.

Di opposto parere il Sindaco, che spiega: “Nessuno ha detto che la bambina verrà portata via dal cimitero. Abbiamo dato un anno di tempo alla famiglia per essere in regola con la documentazione. Se tra un anno la salma dovesse essere spostata, lo sarà in un altro spazio del cimitero. La bambina avrebbe dovuto essere sepolta a Padova, luogo dove è morta: invece in via del tutto eccezionale siamo andati incontro alle richieste avanzate dalla famiglia di Rianca. Esiste un regolamento del cimitero che va rispettato”.

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