Il comandante dei vigili dopo lo stupro di Palermo: “Insegnate alle vostre figlie a non ubriacarsi”
"Insegnate alle vostre figlie a non scimmiottare i maschi e a non ubriacarsi". Polemica sulle parole scritte da Massimiliano Orrù, comandante della Polizia municipale di San Gavino Monreale, comune sardo della provincia del Medio Campidano.
L'uomo ha affidato a Facebook una personalissima interpretazione della frase: "L'unica cosa da fare quando si è con una ragazza ubriaca è riportarla casa. Insegnatelo ai vostri figli", che dopo lo stupro ha fatto il giro del web a seguito dello stupro di Palermo di cui è stata vittima una 19enne fatta ubriacare e violentata da un branco di coetanei.
I genitori dovrebbero insegnare alle figlie a non scimmiottare i maschi e non ubriacarsi". "A noi maschi fa bene ogni tanto ubriacarsi.. a voi invece malissimo. Restate donne e non cercate di fare gli uomini… Siete femmine e non maschi" ha commentato Orrù
"Ecco fai la cosa giusta", prosegue a scrivere il comandante. "Vai a dormire che voi donne non dovreste stare in giro, nemmeno virtuali, a quest'ora". Parole che – più o meno inconsapevolmente – tendono a riprendere la pratica di colpevolizzare la vittima del branco. "Notte e chiudi a chiave", scrive poi Orrù in risposta ad una donna che, giustamente, si era permessa di contraddire il comandante. Tutti commenti che poi l'uomo ha eliminato, ma ormai in tanti avevano fatto lo screenshot del post, condividendoli in chat e altri media.
Immediata la presa di distanza, da parte del sindaco di San Gavino Monreale, Carlo Tomasi. “Ovviamente prendiamo le distanze dalle parole del comandante che rischiano di danneggiare un’amministrazione da sempre impegnata per difendere i diritti di tutti e delle donne in particolare” scrive il primo cittadino.
Anche l'avvocata Francesca Spanu del centro antiviolenza Feminas è intervenuta sulla polemica: "I commenti di Orrù sarebbero già gravi se pronunciati da chiunque, risultano ancora più inaccettabili quando fatti da un rappresentante delle istituzioni che tende a giustificare o sminuire una violenza sessuale attribuendone le colpe alla vittima". Il centro ha chiesto vengano presi provvedimenti "utili a censurare il pessimo comportamento del dipendente, nonché pubblico ufficiale".