Il coma e il taglio della trachea a causa del Covid: la storia del musicista Bogdan Daniel
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Bogdan Daniel è un musicista che a causa della crisi è diventato prima un operaio e poi di nuovo disoccupato. Suona il piano e con quello sperava di crearsi un futuro, ma il Covid ha complicato ulteriormente la situazione e lo ha inchiodato in ospedale per due mesi. Cinque settimane in terapia intensiva, in coma farmacologico, poi l'arrivo nel reparto di Medicina una volta sveglio. Bogdan è vivo, ed è tornato dopo mesi nella sua casa di Arezzo, insieme ai genitori.
Verso fine ottobre c'era stato l'arrivo della febbre. "Ha preso le medicine ed è migliorato, ma non è guarito – racconta ancora il padre Marcel ad ArezzoNotizie -. Stavamo passeggiando al parco e ha iniziato ad accusare fatica: ansimava e si è dovuto sedere. A quel punto appena siamo arrivati a casa abbiamo chiamato il medico, che vista l'assenza di febbre gli ha assegnato alcune medicine. Non sono servite. Dopo alcuni giorni abbiamo chiamato il 118 e le sue condizioni di salute erano evidenti". Il saturimetro, infatti, indicava lo spaventoso valore del 20%. Una cifra così bassa da far pensare, inizialmente, a un guasto della macchinetta. Poi però i medici hanno capito che la situazione era grave e così hanno subito caricato il paziente in ambulanza. Covid in forma aggressiva, questa è la diagnosi.
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Il coma farmacologico
Bogdan arriva in terapia intensiva al San Donato e subito si pensa che non riuscirà a superare il coma farmacologico. Dopo due settimane di coma, le sue condizioni sembravano migliorate ed era stato quindi estubato e risvegliato, ma a quel punto il 32enne inizia a non respirare bene con i macchinari: viene quindi tracheostomizzato il 26 novembre. Gola e trachea vengono incise per consentire la respirazione. Rimane così fino al 7 dicembre, sempre in coma.
In quel periodo, non solo Bogdan era malato. Anche sua sorella Loriana e la moglie Anna erano a casa, contagiate dal Covid. Solo il padre Marcel sembrava stare bene, con il terrore però di perdere quella famiglia per la quale lui e suo figlio si erano trasferiti in Italia da ormai venti anni. Anna e sua figlia Loriana erano venute in Italia per le maggiori possibilità di lavoro dalla Romania, mentre padre e figlio erano rimasti nel paese per via della piccola azienda condotta da Marcel. La lontananza però rappresentava un problema e così Marcel aveva mollato tutto per arrivare in Italia e iniziare una nuova vita insieme, tutti e quattro sotto lo stesso tetto. Nonostante la paura di quei giorni, Bogdan migliora rapidamente e presto esce dal coma. Esce dalla terapia intensiva, ma non può tornare a casa propria. Non è ancora nelle condizioni. Inizia così il suo soggiorno nei corridoi del reparto di Medicina.
La riabilitazione
Qui ha iniziato un lavoro di riabilitazione dopo 5 settimane fermo: ha dovuto praticamente imparare di nuovo a camminare e parlare. Dopo altri 15 giorni di degenza, Bogdan è tornato a casa con l'obbligo di visite di controllo periodiche. Oggi Bogdan sta bene, ma è ancora affaticato. Il padre racconta che al parco non è in grado di fare più di un giro come prima ma che però adesso è concentrato sulla musica.