Il colonnello Guidi sul maltempo che ha colpito le Marche: “Impossibile prevedere fenomeni del genere”
Sono 420 i mm di pioggia caduti nel pomeriggio di ieri nelle Marche dove a causa di un'ondata di maltempo che ha provocato morti e feriti in diversi comuni della regione. Secondo il tenente colonnello dell'Aeronautica Militare Guido Guidi si è trattato di un fenomeno non prevedibile: “Qusto tipo di eventi temporaleschi, anche quelli di forte o fortissima intensità, o eccezionali, come è stato quello che ha colpito le Marche, non sono nuovi, ma per fortuna accorrono con una frequenza molto bassa – spiega a Fanpeg.it – ciò detto non c'erano segnali particolari che riguardavano quell'area. Si tratta di un caso di impredicibilità”
Colonnello Guidi cosa è accaduto ieri nelle Marche? I sindaci dei comuni marchigiani dicono di non aver ricevuto avvertimenti di alcun tipo
La valutazione nell'emanazione delle allerte meteo le fa la Protezione Civile. La previsioni meteo, ovvero la previsione di occorrenza dell'evento meteorologico è il fondamento, ma poi ci sono le valutazioni di impatto che devono essere fatte. Quello di ieri è stato un evento straordinario: basti pensare che nel pomeriggio, a partire dalle 15.30 e fino alle 22.30 circa, sono piovuti in tutto 42o mm di precipitazione, ovvero 42 centimetri per metro quadro, una quantità di pioggia non abbondante, ma assolutamente eccezionale.
Questo tipo di eventi temporaleschi, anche quelli di forte o fortissima intensità, o eccezionali, come è stato quello che ha colpito le Marche, non sono nuovi, ma per fortuna accorrono con una frequenza molto bassa. Alla luce di ciò bisogna dire una cosa importante: non c'erano segnali particolari che riguardavano quell'area, nel senso che la previsione meteorologica per quella zona non era per eventi intensi ma nemmeno per eventi moderati. Si tratta di un caso di impredicibilità del tipo di fenomeno che spesso non si sa bene dove colpiscono.
Sicuramente erano possibili eventi del genere, ma in base alle previsioni risultavano più probabili sul versante tirrenico piuttosto che su quello orientale adriatico, tenendo conto poi che questi eventi hanno bisogno di forzanti, e in questo caso è stata la presenza dell'Appenino: il massimo delle precipitazioni anziché avvenire nella parte che noi chiamiamo sopravento, cioè nella parte occidentale, è avvenuta nella parte orientale, appena oltre l'Appenino. Poi c'è l'evento alluvionale che è diverso perché le piogge cadute a un certo punto, con l'esondazione dei fiumi, sono arrivate ovviamente altrove, anche dove è piovuto di meno.
Non ci si poteva aspettare quindi un fenomeno del genere?
Non c'erano previsioni di eventi intensi per quell'area, ma perché il sistema previsionale non li prevedeva, è fallibile a volte.
Dal punto di vista meteorologico cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime ore?
Nelle prossime ore l'attenzione va sul versante del basso Tirreno, lì tra la Campania, la Basilicata tirrenica e la Calabria, potranno esserci ancora degli eventi intensi. Questo non significa che possano o debbano essere paragonabili, perché non abbiamo segnali di eventi di pari intensità, allo stato attuale. Per quanto riguarda le ore notturne invece e la giornata di domani sarà il Nordest e poi l'Emilia Romagna a essere interessato da eventi temporaleschi intensi che col passare delle ore arriveranno anche su Marche e Abruzzo.
Ciò che è accaduto ieri può ripetersi?
Che si possano verificare piogge abbondanti sì, che possano verificarsi fenomeni simili non possiamo saperlo, ma quello che è accaduto ieri ha una frequenza di occorrenza molto molto bassa, in termini di persistenza e di intensità. Alla fine si tratta di temporali, ma un temporale che arriva e passa può scaricare 30 mm di pioggia, ma un temporale definito tecnicamente autorigenerante, che sosta sullo stesso punto per ore e ore, provoca piogge che si sommano alle altre e così via fino alla sua fine. E questo è quello che è accaduto ieri.