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Il carabiniere e il poliziotto che progettavano la rapina alla banca

Volevano svuotare il caveau della sede della Banca d’Italia ad Ancona, per un colpo da 200 milioni di euro, corrompendo uno degli addetti alla vigilanza. In manette un poliziotto della Mobile, un carabiniere di Collemarino e due pregiudicati.
A cura di Susanna Picone
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Volevano svuotare il caveau della sede della Banca d’Italia ad Ancona, per un colpo da 200 milioni di euro, corrompendo uno degli addetti alla vigilanza. In manette un poliziotto della Mobile, un carabiniere di Collemarino e due pregiudicati.

Il loro progetto era quello di rapinare la Banca d’Italia di Ancona, anche se di professione figurano come un carabiniere e un poliziotto. Francesco Lestingi, sovrintendente della Mobile e Ivano Brocca, carabiniere ed ex comandante della stazione di Collemarino, sono stati arrestati questa mattina dai loro colleghi insieme ad altre due persone, Olinto Bonalumi e Michele Cristiani, questi ultimi pregiudicati di Foggia e Andria. L’accusa per i quattro è quella di associazione per delinquere finalizzata a corruzione, istigazione alla corruzione e tentata concussione, secondo quanto si è appreso a progettare il colpo sarebbe stato Bonalumi che avrebbe poi coinvolto l’altro pregiudicato e i due militari.

Avrebbero sostituito le banconote vere con altre false – Il loro piano ai danni di Bankitalia consisteva nell’entrare di notte nella sede di Ancona, grazie ai sistemi di allarme disattivati, poi avrebbero raggiunto il caveau e avrebbero sostituito le banconote vere con altre false per provare a ritardare la scoperta del furto. Per farlo avevano provato a corrompere un carabiniere addetto alla sorveglianza della banca che poi ha avvertito le forze dell’ordine. Dall’inchiesta è emerso anche che gli accusati avevano preparato un falso dossier necessario per ricattare il carabiniere onesto. Se il colpo fosse andato a buon fine avrebbero rubato qualcosa come 200 milioni di euro. L’inchiesta è condotta dal procuratore capo di Ancona Elisabetta Melotti, in collaborazione con il pm Marco Puccilli che stamane ha ottenuto dal gip la custodia in carcere per tutti gli indagati.

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