Il capo molestia le dipendenti: minacciato il giudice che lo ha assolto

Qualche giorno fa abbiamo parlato delle polemiche innescate dalla decisione del tribunale di Palermo di assolvere un 65enne ex direttore dell’Agenzia delle Entrate accusato di aver palpeggiato nelle parti intime due sue dipendenti. Secondo il giudice, (Bruno Fasciana) che ha emesso la sentenza "non le ha danneggiate ed il capo ha agito per scherzo". Ma ora, come scrive Repubblica, proprio il magistrato “ha ricevuto una lettera minatoria, arrivata sulla scrivania del suo ufficio nel palazzo di giustizia. Al giudice in servizio nella seconda sezione penale del Tribunale è arrivata una busta, con la data del 4 febbraio e col timbro di annullo postale ‘Milano Borromeo’, contenente una scritta offensiva in inglese”.

La seconda sezione del tribunale di Palermo lo scorso 23 novembre aveva assolto l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate Palermo 1, Domenico Lipari, dalle accuse di molestie nei confronti di due impiegate del suo ufficio che lo avevano poi denunciato: l’uomo, 65 anni di età, lo avrebbe fatto “per scherzo”. Quindi, anche se può essere considerato un gesto “inopportuno e prevaricatore”, quello di dare una pacca sul sedere alla propria dipendente, non rappresenta reato, anche perché consumato in una situazione “scherzosa”. Ad un’altra impiegata aveva messo il dito sul bottoncino della camicetta, proprio all’altezza del seno, sfiorandole in un’altra circostanza la zona genitale. Ma ora una denuncia per la lettera di minacce è stata presentata ai carabinieri.