Il “capo dei no vax” che ha deciso di vaccinarsi: “Vedo 40enni arrancare senza respiro, ho paura”
"Ero un antivaccinista convinto, mi chiamavano il capo dei no vax, poi ho capito che dicevo un sacco di stupidaggini e sono andato a vaccinarmi". A parlare è Paolo Viviano, autista per la Asl. L’uomo, di Barletta, ha guidato ambulanze, auto mediche, trasporta farmaci anche nei reparti Covid e fino a poco tempo fa non aveva alcuna intenzione di fare il vaccino contro il Coronavirus. Poi però ha cambiato idea e ha raccontato a Repubblica il motivo. Racconta di essere stato sempre molto scettico sui vaccini, pensava “rappresentassero un modo per le cause farmaceutiche di arricchirsi”, non si rendeva conto della loro importanza nel salvare vite. Su Facebook l’autista di ambulanze condivideva anche articoli e video no vax, poi ha spiegato che si è “guardato attorno” e ha cambiato idea.
"Ho cambiato idea quando ho visto ragazzi di 40 anni arrancare senza respiro"
“Quando ho visto le terapie intensive così piene, quando ho visto ragazzi di 40 anni arrancare senza respiro. Quando i miei amici medici o infermieri mi hanno raccontato, ogni mattina, che le rianimazioni scoppiano e che ci sono persone, senza alcuna patologia pregressa, che non riescono a stare in piedi perché non hanno più fiato. Ecco, tutto questo non poteva essere un complotto. Era la verità. E io ce l'avevo davanti agli occhi. Ho avuto paura”, ha spiegato.
Anche il figlio operatore sanitario aveva deciso di non vaccinarsi
Ora Viviano ha ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid: “Il dottore mi ha spiegato, ho capito che aveva ragione, che l’unica maniera per salvarci da questo incubo, per evitare che le persone stiano così male, era vaccinarsi”. Viviano ha aggiunto di avere “anche una responsabilità come padre”: “Mio figlio è un operatore socio sanitario, lavora qui. Per di più in un reparto Covid. E anche lui, vedendo le mie perplessità, aveva deciso di non vaccinarsi. Oggi ci siamo vaccinati insieme”.