Il cane abbaia, gli sparano a un occhio: “L’ho trovato agonizzante, chi lo ha fatto deve pagare”
"Sono uscita da casa alle 7.30 del mattino e ho trovato il mio cane per terra agonizzante. Perdeva molto sangue". È una storia di violenza inaudita quella che racconta a Fanpage.it Mirna Branchini, 49 anni, residente a Vigarano Mainarda, nel ferrarese.
La vittima è il suo cane Gold, un meticcio di dieci anni che la famiglia della signora ha adottato nel 2014. Lo scorso venerdì 9 settembre qualcuno si è avvicinato al cortile di casa della donna e ha sparato alla testa dell'animale. Centrandolo in un occhio.
Un gesto efferato, crudele e vigliacco. Compiuto contro un essere indifeso. Il motivo dell'aggressione? Il semplice abbaiare del cane: "Lui abbaia ai passanti, come tutti i cani. Ma di notte dorme in casa con noi ed è assolutamente tranquillo – riferisce la proprietaria, che precisa – noi viviamo in una zona residenziale, dove un cane ce l'hanno in tanti. Non in aperta campagna. Qui non ci sono cacciatori".
Non appena ha trovato il cane in quelle condizioni, sconvolta e in lacrime, Mirna ha contattato immediatamente il veterinario di Gold: "Quando ha visto la foto mi ha subito detto che le sue condizioni erano molto gravi e che dovevo rivolgermi direttamente a una clinica specialistica. È stato gentilissimo a darmi assistenza a quell'ora", ha riferito sempre la padrona del cane.
Quella stessa mattina, l'animale è stato operato d'urgenza alla clinica veterinaria "Visionet" di San Giovanni in Persiceto, a Bologna. Gli operatori della clinica hanno effettuato una radiografia e individuato la pallottola conficcata nella cavità oculare del meticcio.
Dopo alcune ore di intervento, il proiettile è stato estratto con successo e il cane è stato dimesso verso sera dalla struttura. Gold è salvo, ma rimarrà senza l'occhio sinistro per il resto dei suoi giorni.
La padrona ha denunciato l'accaduto ai carabinieri di Vigarano Mainarda. I militari sono già al lavoro per scoprire chi ha premuto il grilletto e l'arma utilizzata (probabilmente una pistola o un fucile). "Per fortuna il proiettile non gli ha colpito il cervello, altrimenti Gold sarebbe morto – spiega ancora la signora Branchini – chi ha sparato al mio cane voleva ucciderlo. Puntare un'arma contro un cane è un fatto veramente grave. Chi lo ha fatto deve pagare".
Nato nel 2012, Gold è stato prelevato dalla famiglia di Mirna da un canile due anni dopo. "Appena mia figlia (di 19 anni n.d.r.) lo ha visto, è stato amore a prima vista. Vive in simbiosi con lui".
Da quel maledetto 9 settembre, non lo perdono di vista per un istante: "Non lo lasciamo più solo. Gold in questi giorni non esce in cortile se non ci siamo anche noi. Ora abbiamo paura. In famiglia viene coccolato continuamente. Adesso ancora di più".