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News su Marco Raduano, boss evaso dal carcere

Si facevano pagare per portare cellulari nel carcere del boss Raduano: 2 arresti

Due persone sono state fermate per aver introdotto dei cellulari all’interno del carcere di Nuoro dal quale è evaso nel mese di febbraio il boss Marco Raduano. I due, dati inizialmente come fiancheggiatori del detenuto, non avrebbero nulla a che fare con la fuga.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Fermate nella mattinata di oggi, lunedì 3 aprile, una guardia carceraria accusata di aver introdotto nel carcere Badu e' Carros dei cellulari per i detenuti e la sorella di un detenuto della struttura penitenziaria che avrebbe pagato l'agente con bonifici su carte ricaricabili.  I due, inizialmente ritenuti favoreggiatori dell'evasione del boss Marco Raduano, fuggito dalla struttura il 24 febbraio scorso, non avrebbero nulla a che fare con il fatto.

Mentre le autorità cercano ancora il latitante ed eventuali complici, le forze dell'ordine hanno eseguito il fermo di una guardia carceraria e di una donna residente a Napoli, dove sono state effettuate diverse perquisizioni. La notizia relativa a un collegamento tra l'evasione di Raduano del 24 febbraio e il fermo dei due è stata smentita durante la conferenza stampa del questore di Nuoro Alfonso Polverino e del procuratore Patrizia Castaldini.

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Gli indagati nell'inchiesta sarebbero 6, due dei quali a Napoli. Una dozzina di detenuti, stando a quanto reso noto, avrebbero ricevuto il cellulare nel carcere dal quale è evaso il boss Raduano. L'indagine è iniziata alla fine dell'estate scorsa a seguito di una segnalazione di alcuni agenti della Polizia Penitenziaria che si  sono accorti del traffico dei cellulari nella struttura.

I telefoni sono stati recuperati e le forze dell'ordine hanno bonificato ogni sezione del carcere di Nuoro. I cellulari venivano pagati dai detenuti e recapitati a Nuoro all'interno di pacchi trasportati da un corriere alla guardia carceraria arrestata. Per i cellulari si sborsavano dai 100 ai 250 euro, ma le transizioni tracciate sono anche da 1.200 euro. Un o dei pacchi contenente un cellulare è stato trovato nel corso di una perquisizione effettuata questa mattina a Napoli.

Per il momento si esclude che Marco Raduano possa aver utilizzato uno di questi cellulari per organizzare la fuga, ma le indagini proseguono. Le schede telefoniche dei cellulari erano intestate a cittadini stranieri sui quali sono in corso accertamenti.  Nel frattempo, Salvatore Deledda è stato portato al carcere di Bancali (Sassari) eCarmela Mele nell'ala femminile del carcere di Pozzuoli.

Continuano le ricerche del boss

Una pista seguita nel corso delle indagini vorrebbe Raduano via dalla Sardegna già poche ore dopo la fuga. Il boss mafioso, infatti, potrebbe aver lasciato l'isola nascondendosi a bordo di una nave, forse in un'auto o in un furgone. Il tutto potrebbe esser stato favorito da una falla nel sistema di controllo portuale.

Il boss non è ancora stato rintracciato. Stando a quanto verificato, il detenuto avrebbe progettato la sua fuga nei minimi particolari, procurandosi anche le chiavi per accedere al cortile del carcere dal quale poi si è calato con le lenzuola annodate.

Prima di lanciare l'allarme, Raduano avrebbe avuto almeno due ore di tempo per di sparire. Quando sono iniziate le ricerche, infatti, il detenuto era probabilmente già stato nascosto dalla probabile rete di fiancheggiatori che lo ha aiutato a programmare l'evasione dal carcere.

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