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Covid 19

Il bollettino del 31 marzo, spiegato: la Lombardia sta guarendo davvero dal Coronavirus

“Ormai il ritmo di crescita dei contagi in Lombardia si avvicina allo zero”. Giovanni Forti, data analyst di YouTrend commenta per Fanpage.it il bollettino Coronavirus della Protezione Civile: “Anche Emilia-Romagna e Piemonte sono avviati sulla stessa traiettoria. Il Mezzogiorno? I contagi stanno rallentando anche lì. L’unica eccezione? La Val d’Aosta”.
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È un’altra giornata di numeri positivi quella di martedì 31 marzo, anche se con ancora tanti, troppi morti. Il numero dei casi positivi di Coronavirus in Italia è ad oggi,  di 105.792 (+2107 di casi attivi rispetto ai dati di ieri, +4053 casi totali), di cui 15.729 guariti (+1109 rispetto ai ieri) e 12.428 decessi (+837 rispetto a ieri). Sono questi i numeri dell'ultimo bollettino dell'emergenza Coronavirus nel nostro Paese forniti nel consueto punto stampa delle 18. Al momento risultano positive 77.635 persone. Tra i contagiati, 45.420 si trovano in isolamento domiciliare, mentre 28.192 sono ospedalizzati e altri 4.023 sono ricoverati in terapia intensiva. Le regioni più colpite sono la Lombardia, l'Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Toscana. Il totale dei tamponi effettuati è di 506.968.

“La Lombardia ne sta uscendo, il resto d’Italia deve tenere duro”. Giovanni Forti, 25 anni è studente di Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Dal 2018 fa parte della redazione di YouTrend, dove di occupa della parte editoriale, dell'analisi dei dati e della produzione di data visualization e su YouTrend ha scritto diversi articoli sulla pandemia del Covid-19: “Oggi in Lombardia il ritmo di crescita è stato del 2% circa, il più basso dall'inizio dell'epidemia – spiega Forti a Fanpage.it -, ma un dato che, nella sua tristezza, ci fa sperare è che i morti per la prima volta da un settimana scendono sotto le 400 unità. Quindi il traino di questo dato positivo è dato soprattutto dai guariti”.

Da cosa dipende questa crescita dei guariti in Lombardia?

La guarigione dipende molto dai tempi e del metodo con cui ogni regione accerta la guarigione. Secondo l’ISS per risultare guarito devi essere negativo a due tamponi. L’unica regione che segue alla lettera questa metodologia sono le Marche. Le altre tendono a definire guariti anche solo le persone prive di sintomi, i cosiddetti guariti clinici. Quando verranno contati in modo omogeneo probabilmente capiremo quale sia il ritmo di guarigione. Questo sarà importante per capire a che punto siamo, ma anche per capire come e quando riaprire. Molti guariti clinici se tossiscono possono ancora contagiare.

Parlare di riapertura sarà importante quando raggiungeremo il famoso picco, però. Oggi Silvio Brusaferro dell’Istituto Superiore di Sanità ha detto che forse ci siamo. Ha ragione?

Sì, il plateau non è lontana e la Lombardia ci sta arrivando in questi giorni. Ora bisogna capire quanto ci metterà a scendere e quanto ci metterà il resto d’Italia ad arrivarci. Se presto ci arrivassero anche Emilia-Romagna e Piemonte sarebbe un ottima notizia. Uno dei dati rassicuranti del Piemonte è che ha un ritmo di guarigione abbastanza lento: meno del 4% dei malati è finora guarito. Nel momento in cui si alzerà il ritmo di guarigione in Piemonte la velocità di discesa aumenterebbe.

 

I morti però rimangono alti…

I morti rimangono alti, in Italia, perché stanno subentrando sempre di più i morti di altre regioni, oltre la Lombardia. In particolare, Piemonte ed Emilia-Romagna che hanno contato rispettivamente 105 e 106 morti rispettivamente. I contagi, complessivamente sono stati 500 e 600 circa, con una curva che è ancora attorno al 6%. Più o meno com’era la Lombardia quattro giorni fa. Vedremo se seguirà lo stesso trend.

Vero, però abbiamo imparato anche che conta quanti tamponi vengono eseguiti…

Il numero di tamponi è stato per il terzo giorno di fila sotto le 30mila unità. In Lombardia sono stati fatti circa 3000, in Piemonte circa 2000. I dati della scorsa settimana erano stati condizionati da un numero di tamponi molto elevato, superiore alle 30mila unità. Al solito, più sono i tamponi più i dati sono affidabili. Il numero minore di casi di questi giorni, invece, potrebbe anche essere dovuto a un numero di tamponi inferiore.

Abbiamo parlato di Lombardia, Piemonte, Emilia – Romagna. Le altre regioni come sono andate, oggi?

Le Marche sono state molto colpite dal Coronavirus, tra ieri e oggi sono morte molte persone, parliamo di una crescita del 10% di decessi di giorno in giorno. Mentre la Toscana, dopo tre giorni negativi, che avevano portato anche a 300 nuovi casi in un giorno, oggi sono buoni: meno di 200 nuovi contagiati sono anche in questo caso un numero che fa ben sperare.

E nel Mezzogiorno?

Anche oggi Campania e Puglia continuano a essere le regioni con la crescita più sostenuta. Ma oggi siamo sotto il 10%, segnale che non sta esplodendo e anzi, sta frenando. Sicilia, Sardegna e Abruzzo vanno ancora meglio, attorno o sotto il 5%.

La crescita rallenta ovunque, insomma. O ci sono delle eccezioni?

L’unica regione che ha numeri decisamente negativi è la Val d’Aosta, che aumenta di 40 casi in un giorno, e siamo a circa 5 casi ogni 1000 abitanti. Certo, è una realtà molto piccola. Ma è forse il caso da studiare con più attenzione per capire come si è diffuso il contagio.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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