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Covid 19

Il bollettino del 1 aprile spiegato: più tamponi, più contagi, ma meno morti da Coronavirus

“Nella seconda parte della settimana aumentano i tamponi analizzati e aumentano i contagi: questa è la prova che non siamo ancora in una fase discendente dell’epidemia”. Giovanni Forti, data analyst di YouTrend commenta per noi i dati diffusi dal bollettino della Protezione Civile sul Coronavirus in italia: “Occhio alle province di Reggio Emilia, Verona, Rieti e Napoli”.
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Aumentano i casi e rallenta la discesa, come spesso accade nella seconda metà della settimana.  Il numero dei casi positivi al Coronavirus in Italia è ad oggi, mercoledì 1 aprile, di 110.574 (+2937 di casi attivi rispetto ai dati di ieri, +4782 casi totali), di cui 16.847 guariti (+1118 rispetto ai ieri) e 13.155 decessi (+727 rispetto a ieri). Questi i numeri dell'ultimo bollettino dell'emergenza Coronavirus nel nostro Paese forniti nel consueto punto stampa delle 18 della Protezione Civile. Al momento risultano positive 80.572 persone. Tra i contagiati, 48.134 si trovano in isolamento domiciliare, mentre 28.403 sono ricoverati in ospedale e altri 4.035 si trovano in terapia intensiva.

“Più tamponi, più contagi, ma meno morti”. Giovanni Forti, 25 anni è studente di Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Dal 2018 fa parte della redazione di YouTrend, dove di occupa della parte editoriale, dell'analisi dei dati e della produzione di data visualization e su YouTrend ha scritto diversi articoli sulla pandemia del Covid-19: “I morti sono 727, ancora tantissimi – spiega Giovanni Forti a Fanpage.it – ma ogni morto in meno è una notizia positiva. E scendere sotto gli 800, cosa che non avveniva dal 26 di marzo, è una notizia ancora più positiva. Certo un giorno non può definire un trend”.

E com’è il trend, quindi?

Il dato che ci conferma più di tutti che non siamo ancora in una fase discendente è che appena sono aumentati i tamponi, sono di nuovo aumentati i casi. Oggi abbiamo 13,9% di casi positivi sul totale dei tamponi di oggi, più o meno come il 13,7% di ieri. È successo soprattutto in Lombardia, dove sono stati fatti quasi 7000 tamponi, con 1550 casi. A Milano oggi il dato era molto alto perché sono arrivati i dati degli operatori sanitari: ecco, forse era meglio farli prima, quei tamponi.

 

Parliamo delle singole regioni…

I dati regionali sono più o meno tutti in linea coi dati di ieri. Migliora il Piemonte con circa 500 nuovi casi rispetto ai circa 600 di ieri, mentre peggiora un po’ l’Emilia – Romagna che oggi ne fa 700, mentre ieri ne ha fatti circa 500. Ma forse in questa fase l’analisi più interessante è quella delle province.

Quali sono le province da guardare con più attenzione?

Se in Lombardia la provincia da tenere d’occhio è Milano. In  Emilia-Romagna, invece, sono Reggio-Emilia che ha avuto 246 casi in più e Bologna, più 144 casi in un giorno solo. In Piemonte l'unico peggioramento è quello di Alessandria, invece. Quindi dati complessivamente positivi. Piuttosto, occhio a Verona, invece, in Veneto, che è aumentata del 15% in due giorni, +6% ieri e +8% oggi.

Toscana e Marche come sono andate oggi?

In Toscana non ci sono province che emergono in Toscana, ma il lieve peggioramento di oggi è ripartito in modo trasversale di tutte le province. Nelle Marche invece la provincia più colpita Pesaro-Urbino ha avuto un aumento attorno al 4%. un dato  buono. Piuttosto, nel centro Italia il dato che ci preoccupa di più è un altro.

Quale?

Quello di Rieti, che ha trovato diverse positività nelle case per anziani. Negli ultimi tre giorni ha più che raddoppiato i suoi casi, da 70 a 190 con 61 casi solo oggi.

Andiamo a Sud…

Al Sud bisogno stare attenti a Napoli, che ha avuto circa 100 casi in più con un aumento dei 10% rispetto a ieri. A livello regionale dobbiamo invece stare attenti alla Puglia, che oggi cresce dell’8%, con qualche attenzione in più a Brindisi e Taranto.

C’è da preoccuparsi per questa crescita a Napoli e in Puglia?

No, non mi preoccuperei granché: i dati percentuali sono alti perché sono le zone del Paese in cui l’epidemia è più in ritardo. La crescita è alta soprattutto per questo.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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