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“Il 25 aprile mi fa vomitare”, bufera sul dirigente dell’Asl di Salerno

“La festa della Liberazione dal fascismo oltre a vomitare mi viene anche da cagare”, così scriveva su FB Pietro Spinelli, il commissario degli ospedali di Eboli e Piana del Sele. La Cgil ha chiesto l’intervento del ministro Lorenzin e del Prefetto per ottenere la sua rimozione dall’incarico.
A cura di B. C.
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Il 25 aprile "oltre a vomitare mi viene anche da cagare" perché la festa della Liberazione dal fascismo è "tanto nauseante quanto indigesto". Sono le frasi scritte sul suo profilo Facebook da Pietro Spinelli, dirigente dell'Asl di Salerno e commissario all'ospedale di Eboli e della Valle del Sele.  "Come mai oggi 26 aprile – si chiedeva ancora Spinelli il giorno dopo – già mi sento meglio rispetto a ieri. E dire che ieri mi sono astenuto totalmente dal vedere la televisione. Sarebbe stato veramente letale vista l'orgia di stronzate propinata dai media asserviti ad un conformismo storico che ci ha portato alla distruzione di ogni idealità e senso di appartenenza".

Frasi che hanno innescato un fiume di polemiche e contestazioni. Innanzitutto la Cgil che ha chiesto al manager Antonio Squillante la revoca dell’incarico dirigenziale. Non è espressione di libertà di opinione ma vilipendio alla bandiera nazionale e apologia del fascismo – scrivono i vertici dell’organizzazione sindacale – per questo l’incarico va revocato immediatamente. La Procura e il prefetto intervengano per quanto di competenza per verificare se vi siano reati di natura civile e penale nelle dichiarazione del dirigente".

La Cgil è però solo l'ultima in ordine di tempo ad esprimere indignazione per il caso Spinelli. Già il sindaco di Eboli l sindaco di Eboli, Martino Melchionda si era detto contento alla notizia che presto il dirigente avrebbe lasciato l’ospedale di Eboli "Di una sola cosa dobbiamo essere contenti: che il commissario Spinelli finalmente vada via dal nostro ospedale, restituendo l’ordinarietà nella gestione delle attività sanitarie. Eboli di certo non vuole un commissario che, tra le altre cose, con affermazioni basse e volgari su uno strumento a larghissima diffusione come facebook, offende la democrazia e il sacrificio della Resistenza, rivelando il proprio discutibile paesaggio interiore. Resta da chiedersi – di fronte a ciò – quale sarà la posizione del consigliere Massimo Cariello, oggi illustre esponente di destra, che ieri stringeva fiero la maglietta di Che Guevara. Prenda, piuttosto, le distanze da tutto questo".

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