Il 13 gennaio 2012 veniva uccisa Roberta Ragusa: “Un dolore che dura da nove anni”
Il 13 gennaio di nove anni fa veniva uccisa Roberta Ragusa. Ora che una sentenza confermata in Cassazione ha condannato a 20 anni l'allora marito, Antonio Logli, anche il Tribunale civile ha riconosciuto la morte dell'imprenditrice e mamma di due figli, dando il via libera alla successione dei beni in favore di Daniele e Alessia Logli. Nonostante tre gradi di giudizio abbiano posto sulla vicenda una pietra tombale, Logli non intende rinunciare a proporre una richiesta di revisione del processo. "Non ho fatto del male a Roberta, spero che torni" ha sempre ripetuto. Il corpo della 45enne non è mai stato ritrovato.
Nel giorno del nono anniversario del delitto, Maria Ragusa, cugina di Roberta, ha voluto ricordarla con un post FB: "Un dolore che dura da nove anni".
I fatti risalgono al 2012. All'alba di un freddo venerdì di gennaio, Antonio Logli, elettricista, andò a denunciare la scomparsa della moglie Roberta. Secondo la versione fornita alle autorità, Roberta si era allontanata nella notte senza lasciare traccia, in pigiama, da sola e senza portare nulla con sé. Le ricerche cominciarono quella mattina stessa, estendendosi nei giorni successivi anche fuori dai confini del comune di San Giuliano Terme (Pisa), dove Roberta gestiva l'autoscuola di famiglia, a pochi passi da casa. Le indagini svelarono presto un interessante retroscena privato nella vicenda Logli-Ragusa. Da molti anni il marito di Roberta aveva una relazione sentimentale con l'allora assistente della autoscuola, Sara Calzolaio. La lunga corrispondenza telematica tra Sara e Antonio sarà la prova schiacciante della relazione e il primo tassello dell'indagine per omicidio. La crisi matrimoniale e la presenza sempre più ingombrante di Sara, per gli inquirenti, saranno l'ipotetico movente di un delitto.
A incastrare Antonio, però, sarà una testimonianza schiacciante risalente alla notte del delitto. Qualcuno, infatti, aveva visto Roberta nella sua fuga disperata per le strade deserte di Gello, ma non da sola. Con lei, anzi, ad aspettarla seduto in auto c'era il marito, Antonio Logli, che qualcuno aveva poi visto discutere animatamente con Roberta. Il testimone è Loris Gozi, giostraio, lo stesso contro cui oggi la difesa di Logli si scaglia contestando la veridicità del suo racconto. Ci vorranno sette anni perché il Tribunale condanni per omicidio e occultamento di cadavere Antonio Logli. Nel mezzo, inizierà la convivenza con Sara Calzolaio, che dopo la scomparsa di Roberta ne prenderà il posto al fianco di Antonio e nell'accudimento dei figli. La scorsa estate Sara e Antonio hanno annunciato le loro future nozze in carcere.