Igor interrogato in Spagna: “Sono qui da settembre, accetto di essere consegnato all’Italia”
Per la prima volta questa mattina “Igor il Russo”, il killer di Budrio arrestato in Spagna dopo mesi di latitanza, è apparso davanti a un giudice per l’interrogatorio. Igor Vaclavic, il cui vero nome è Norbert Feher e che è serbo e non russo, si trova al tribunale di Alcaniz, nel sud dell'Aragona. Igor è stato catturato venerdì dopo altri tre omicidi, quelli di due agenti della Guardia civil e di un pastore, avvenuti in Spagna. In tribunale il criminale avrebbe accettato di essere consegnato all'Italia. Lo hanno fatto sapere fonti dell'Audiencia Nacional spagnola, dopo che il sospettato lo ha dichiarato questa mattina davanti alla giudice Carmen Lamela, in videoconferenza dal tribunale di Alcañiz. Ricercato in Italia per due omicidi e un tentato omicidio, il serbo secondo le fonti non potrà tuttavia essere consegnato sino a quando non avrà risposto delle sue responsabilità penali ha in Spagna. Al giudice avrebbe anche detto di trovarsi in Spagna da settembre e di non avere un lavoro.
Caccia ai complici – I magistrati cercano di ricostruire i suoi movimenti durante gli otto mesi di fuga dopo i delitti in Italia, la rete dei complici, come abbia potuto lasciare l'Italia nonostante le indagini dei nostri investigatori. Sarebbero al momento una decina i nomi nel mirino degli inquirenti italiani che indagano sull'ipotetica rete di appoggi del criminale serbo. Da quanto emerso, al momento dell’arresto Norbert Feher aveva con sé quattro pistole, una delle quali potrebbe essere quella che ha usato in Italia. Tra il materiale sequestrato al serbo ci sarebbero anche cellulare, tablet, computer e chiavette usb: oggetti che probabilmente saranno utili a ricostruirne gli spostamenti durante la latitanza e i contatti. La procura di Bologna ha già chiesto l'acquisizione di tutti i documenti e degli interrogatori, ma la magistratura spagnola sembra intenzionata a processarlo in Spagna per i suoi ultimi delitti.
Le parole di un ex compagno di cella del criminale – “Preoccupato di che? Ho fatto tutto quello che potevo per aiutare gli inquirenti”, è quanto intanto ha detto, rispondendo all'Ansa che lo ha contattato via Facebook, Luigi Scrima, ex compagno di carcere in Italia di Norbert Feher. Scrima, residente a Lugo (Ravenna), risulta essere una delle persone monitorate in questi mesi dagli investigatori che davano la caccia al killer di Budrio. Proprio seguendo le tracce di Scrima, che non sarebbe indagato, erano arrivati in Spagna, anche se non è chiaro che tipo di contatti avesse il romagnolo a Malaga né che collegamento ci sia col killer catturato in Aragona. “Non voglio saperne nulla”, avrebbe aggiunto Scrima interrogato sulla questione.