video suggerito
video suggerito

Ignazio Cutrò, imprenditore che denuncia la mafia, lasciato senza scorta: “Ora sono solo”

Ignazio Cutrò, imprenditore siciliano, nato a Bivona, nell’agrigentino, si è ribellato alla mafia e alle sue logiche fatte di pizzo e ricatti. Oggi è testimone di giustizia e presidente dell’associazione nazionale Testimoni di giustizia. Un cittadino onesto che ha denunciato la mafia e che ha messo a repentaglio la sua vita. Un uomo che è rimasto nella sua terra, in quella cittadina chiamata Bivona dove faceva l’imprenditore. In quel luogo dove qualcuno, con atti intimidatori, voleva convincerlo ad arrendersi. Ma Ignazio non si è mai arreso, ha lottato per i diritti dei Testimoni e ha vinto battaglie importanti.
A cura di Francesco Bunetto
688 CONDIVISIONI
Immagine

Ignazio Cutrò, imprenditore siciliano, nato a Bivona, nell’agrigentino, si è ribellato alla mafia e alle sue logiche fatte di pizzo e ricatti. Oggi è testimone di giustizia e presidente dell'associazione nazionale Testimoni di giustizia. Un cittadino onesto che ha denunciato la mafia e che ha messo a repentaglio la sua vita. Un uomo che è rimasto nella sua terra, in quella cittadina chiamata Bivona dove faceva l’imprenditore. In quel luogo dove qualcuno, con atti intimidatori, voleva convincerlo ad arrendersi. Ma Ignazio non si è mai arreso, ha lottato per i diritti dei Testimoni e ha vinto battaglie importanti.

Video thumbnail

La storia di Ignazio Cutrò

Dopo 5 anni di esperienza con l’associazione antiracket, divenuto un costruttore, Ignazio apre la sua azienda. Un processo che inizierà nel 2008, ben sette anni dopo le denunce fatte da Ignazio, moltissime a suo dire. Poco dopo aver avuto un altro attentato, nel 2011 diventerà testimone di giustizia. Molti imprenditori come lui a Bivona avevano subito atti intimidatori le cui indagini delle forze dell’ordine erano sfociate appunto nell’operazione antimafia, poi divenuta il processo “Face Off”. Successivamente, il 22 gennaio 2018, i carabinieri coordinati dalla Dda di Palermo porteranno a termine una grande operazione, denominata “Montagna”, di contrasto alla mafia: 56 arresti per aver chiesto il pizzo ad alcune attività commerciali e a due associazioni che gestivano l’accoglienza dei migranti, per aver condizionato con i voti di Cosa nostra l’elezione del Sindaco di San Biagio Platani, per traffico di droga e rapporti con altri clan siciliani e ‘ndrine calabresi. Il 20 febbraio 2019 Cutrò è stato convocato dai Carabinieri di Bivona dove veniva messo al corrente, attraverso un documento, che la misura di protezione consistente nella tutela di 4 livello della quale per sua scelta non usufruiva dal 9 aprile 2018, è stata revocata e che verranno successivamente rimosse anche le telecamere che sorvegliano l'area della sua abitazione.

"Hanno revocato le misure speciali di protezione per testimoni di Giustizia poiché – dice Ignazio Cutrò – fortunatamente negli ultimi mesi non ci sono stati attentai alla mia persona e alla mia famiglia. Ma la mafia aspettava proprio questo momento, come preannunciato nelle intercettazioni venute fuori dall’operazione Montagna".

688 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views