Identikit del truffatore tipo: come agisce e come difendersi dalle truffe più comuni
Si presenta come una persona distinta e persuasiva, munita di giacca e cravatta o di un completo elegante, vantando conoscenze specifiche e una certa esperienza nel mondo che conta, anche quando si nasconde dietro la tastiera di un pc o la cornetta di un telefono e non bussa direttamente alla vostra porta. Se si dovesse realizzare l'identikit di un truffatore tipo sarebbe proprio così: nessuna maschera particolare, ma soltanto la capacità di entrare in sintonia con la vittima prescelta e di ingannarla facendo leva sui suoi punti deboli. D'altronde, quella della truffa è una vera e propria arte, che ogni anno colpisce milioni di persone, a cui vengono sottratti soldi, beni personali, password, dati online e, a volte, persino l'identità. Tuttavia, basta davvero poco per non cadere nella trappola e riconoscere tutti i potenziali imbroglioni.
Le caratteristiche del truffatore tipo
A diffondere l'identikit del truffatore tipo sono state, qualche tempo fa, le forze dell'ordine, per contrastare un fenomeno crescente, quello appunto delle truffe, che, con la rivoluzione digitale, sono diventate ancora più numerose. Si tratta in genere di persone, sia uomini che donne, che si mostrano affidabili, nella maggior parte dei casi conoscono il nome dei loro bersagli e dei rispettivi parenti, dal momento che prima di entrare in azione raccolgono tutte le informazioni sulle vittime necessarie a conquistare la loro fiducia. Per questo, bisogna fare attenzione a coloro che si fingono amici di persone che fanno parte della propria cerchia familiare o lavorativa o quelli che, conoscendo la situazione finanziaria delle stesse vittime, promettono guadagni da capogiro immediati e soprattutto facili. Altre volte, si mostrano colti e agiscono con abilità e spesso in coppia, mostrando finti tesserini di appartenenza ad aziende di pubblica utilità o indossa abiti da lavoro, come le divise di Carabinieri, Polizia o Guardia di Finanza. Insomma, la fantasia è il loro unico limite.
I bersagli preferiti: chi colpisce il truffatore
Chi crede che i bersagli preferiti di chi mette in atto una truffa siano gli anziani si sbaglia di grosso. Certo, questa categoria di persone è tra quelle più prese di mira, soprattutto durante il periodo estivo, quando restano da soli a casa e le città si svuotano. Ma non sono gli unici. D'altronde, di fronte a un falso tesserino da poliziotto o da funzionario dell’Asl, quanti riescono ad avere la prontezza di riflessi per capire che la truffa è in arrivo? Nemmeno i più giovani. In realtà, chi ha fatto dell'imbroglio una professione ha ormai imparato a fare leva su alcuni meccanismi psicologici, gli stessi usati dai maghi o dai mentalisti nei loro spettacoli, che possono funzionare su chiunque. Ecco, allora, che le potenziali vittime possono essere tutti coloro che si mostrano distratti, che hanno problemi economici e sono spinti dalla disperazione o che al contrario sono particolarmente avidi, e che sono sempre di fretta. I truffatori, infatti, sanno bene che quando abbiamo fretta non riusciamo a calcolare tutto e cadiamo più facilmente vittime di possibili truffe.
Le truffe più comuni: dalla Postepay alla pallina contro l'auto
Di truffe ce ne sono centinaia. Alcune sono "storiche" e molto comuni, altre, invece, sono tipiche dell'epoca digitale e dei social network. Quella del finto amico di famiglia o parente è di certo tra le più note. Lo sconosciuto avvicina la vittima per strada e riesce a conquistare la sua fiducia, magari facendo i nomi di figli e nipoti, e riuscendo in questo modo a estorcerle del denaro. Attenzione anche alle auto: la truffa delle specchietto che si rompe o della pallina da tennis che si lancia contro la macchina è diffusissima in tutta Italia. Altra tecnica di raggiro evergreen è quella di spacciarsi per carabinieri, vigili, poliziotti, oppure tecnici del gas o impiegati di banca: con questo trucco i truffatori riescono a entrare in casa della vittima per svolgere vari tipi di controllo, che però altro non sono che scuse per farsi consegnare denaro o, approfittando di una distrazione, per prenderli direttamente da cassetti e portafogli in casa. E poi ancora, false cartelle dell’Agenzia delle Entrate, banconote sul parabrezza delle auto, finte comunicazioni dalla banca e pubblicità fasulla. Ma, tra le truffe più in voga nell'ultimo periodo, c'è quella di Postepay, la carta prepagata di Poste Italiane, che può essere clonata, utilizzata per ricariche indesiderate e per il pagamento di acquisti online.
Insomma, chi più ne ha più ne metta. Attenzione anche e soprattutto agli inganni della rete e dei social network, come nel caso si WhatsApp e di tutte le piattaforme di messaggistica istantanea. In questo caso, il pericolo più frequente si chiama phishing, un tipo di truffa che si concretizza soprattutto attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli, che invitano i destinatari, facendo leva su problemi di registrazione o di altra natura, a fornire i propri riservati dati di accesso a un dato servizio, con l'obiettivo di sottrarre loro denaro, password e e altre preziose informazioni personali.
Cosa fare per evitare le truffe
Qualunque sia il tipo di truffa, per smascherare i potenziali truffatori bisogna seguire alcune regole molto semplici. Innanzitutto, diffidare sempre dalle promesse di facili guadagni. Dubitare, poi, dei risultati miracolosi di prodotti o trattamenti: emblematico è il caso della truffa della dieta, molto "popolare" sui social. E, ancora, non consegnare mai soldi in contanti a persone che non si conoscono, accertarsi sempre dell’identità della persona che vuole entrare, telefonando all’ente di appartenenza, se indossa una uniforme, ricordare che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente, e che per qualsiasi dubbio o ulteriore informazione bisogna contattare le forze dell'ordine.