‘I volti della canapa’: un viaggio fotografico nelle vite di chi ricorre alla cannabis terapeutica
Un libro fotografico per raccontare, attraverso le immagini, le storie di chi combatte le sue malattie anche attraverso l’uso, sperimentale, della cannabis terapeutica. L’obiettivo di Maria Novella De Luca e del suo libro ‘I volti della canapa’, è quello di dare voce a chi sa cosa vuol dire combattere malattie come la sclerosi multipla o il cancro. L’autrice, fotografa professionista con una lunga esperienza nella cronaca, ha parlato con chi affronta quotidianamente non solo la battaglia con le malattie ma anche quella con la burocrazia che non aiuta a ricorrere a sistemi come quello della cannabis terapeutica. Gli intervistati raccontano alla fotografa i benefici che la cannabis sta portando nelle loro vite, dando un lieve sollievo quando possibile.
Cento pagine di fotografie raccontano 15 diverse storie che provengono da differenti città italiane: Arezzo, Firenze, Taranto, Grottaglie, Foggia, Lecce, Bologna, Roma, Siracusa, Genova e Mestre. Un lavoro che ha trovato la luce attraverso un’operazione di crowdfunding ancora in corso. Quindici storie che hanno spesso in comune la mancanza di fondi per l’assistenza e la decisione di provare una cura alternativa, usando la cannabis e i principi attivi che contiene, nel tentativo di portare avanti una vita quanto più normale possibile.
Dal 2006 in Italia, secondo quanto si legge sul sito del ministero della Salute, è possibile prescrivere preparazioni magistrali ricorrendo a una sostanza attiva vegetale a base di cannabis ad uso medico. Nel 2013 si è poi deciso di importare prodotti a base di estratti di cannabis provenienti, però, solamente dall’Office of Medicinal cannabis (organismo olandese per la cannabis) del ministero olandese della Salute, welfare e sport. Dal 2016 si è è poi partiti con la produzione nazionale di cannabis per uso medico presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM), grazie alla collaborazione tra il ministero della Salute e il ministero della Difesa, in modo da garantire l’accesso alle terapie a costi più limitati e in modo sicuro.
Si tratta del prodotto Cannabis FM-2 (contenente THC 5% – 8% e CBD 7,5% – 12%), prima sostanza attiva a base di cannabis prodotta in conformità alle direttive europee. Ma la richiesta da parte dei pazienti, affetti da diverse malattie croniche, rende insufficiente anche queste novità. “Ognuna delle persone che ho incontrato nelle proprie case – racconta l’autrice del libro –, nel proprio ambiente familiare, mi ha raccontato la sua storia fatta di sofferenza per la malattia ma anche di frustrazione. Quello che chiedono queste persone, infatti, è poter avere la libertà di scegliere come curarsi e invece troppo spesso, di fronte alla richiesta di informazioni o della prescrizione di cannabis, si scontrano con un muro di indifferenza, ignoranza e a volte anche di arroganza”. Il reportage fotografico ha quindi l’obiettivo non solo di “fare un po’ di chiarezza sull’utilizzo della cannabis terapeutica in Italia”, ma anche di raccontare “la storia dei malati che vogliono uscire allo scoperto”.