I video originali della polizia inglese su Restivo: così venne incastrato il killer di Elisa Claps
Ci sono voluti 20 anni in Italia per arrivare alla condanna di Danilo Restivo per l’omicidio di Elisa Claps: la ragazza scomparve il 12 settembre 1993 e il suo cadavere venne ritrovato 17 anni dopo, nel marzo del 2010, nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dove proprio Restivo, all’epoca dei fatti 21enne, le aveva dato appuntamento.
Ed anche la polizia inglese non è riuscita subito a incastrarlo per l’omicidio di Heather Barnett, la sarta 48enne di Bournemouth, trovata cadavere nel 2002 dai figli minorenni nel bagno di casa. Gli inquirenti britannici riusciranno ad arrestarlo 9 anni dopo, al culmine di indagini serrate, coadiuvate anche da filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza e degli agenti sotto copertura.
Ecco tutto quello che sappiamo e i video originali, trasmessi sulle tv locali, che hanno permesso di fermare Danilo Restivo.
Heather Barnett fu uccisa il 12 novembre 2002. La donna viveva nella villetta di fronte a quella in cui Restivo si era trasferito per stare insieme alla sua compagna – poi diventata moglie – Fiamma, dopo averla conosciuta online. La sarta, il cui cadavere fu scoperto da figli di 11 e 14 anni, non solo fu trovata in una pozza di sangue, ma aveva i seni recisi e due ciocche di capelli tra le mani, una appartenente a lei e l’altra ad una persona mai identificata. Il killer lasciò solo l’impronta di una scarpa da ginnastica e un asciugamano verde accanto al corpo di Heather.
Restivo fu subito tra i primi sospettati, ma aveva un alibi: mostrò agli inquirenti il biglietto di un bus che aveva preso la mattina dell’omicidio per recarsi a lavoro. Tuttavia, nella sua casa notarono un paio di scarpe da ginnastica che erano state lavate con la candeggina. Da allora, Restivo è sempre stato considerato un soggetto di interesse per la polizia inglese, anche dopo che Gildo Claps, il fratello di Elisa, era volato nel Sud dell’Inghilterra per raccontare quello che era successo alla sorella.
Alcune immagini delle telecamere di sorveglianza dell’area in cui viveva Heather Barnett immortalarono un uomo la mattina dell’omicidio, che una donna disse trattarsi di Restivo. Non solo. Dopo che la stampa locale cominciò ad interessarsi al caso, diverse donne si fecero avanti dichiarando che qualcuno aveva rubato loro ciocche di capelli, mentre viaggiavano in autobus. Proprio come era successo in Italia anni prima.
In rete si trovano anche tantissimi filmati girati dalla polizia del Dorset durante le fasi di pedinamento di Restivo. Nelle immagini, datate 2004, e riprese da una serie di trasmissioni tv, si vede l’uomo seguire donne che portano a spasso il cane o che vanno a fare jogging in una zona boschiva. Un agente lo filmò mentre si cambiava d’abito, prima di tornare a casa. Un giorno venne fermato da una pattuglia durante un controllo. All’interno della sua auto fu trovato un borsone con scarpe, abiti e un coltello, ma alla fine lo lasciarono andare.
Da quel momento, ci sono voluti altri tre anni prima che le analisi forensi potessero portare a una sua incriminazione per il caso Barnett. Trovarono il suo Dna sull’asciugamano verde rinvenuta nel bagno di Heather grazie a una nuova tecnica che permise di isolare il profilo genetico del killer, e poi vennero alla luce altre evidenze, come le macchie di sangue sotto le sue scarpe.
Poi a marzo 2010 un altro pezzo del puzzle venne alla luce, quando fu scoperto il corpo di Elisa Claps. E per Restivo fu l’inizio della fine: il 19 maggio di quell’anno venne fermato dalla polizia inglese con l’accusa di omicidio volontario in relazione al caso Barnett.