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I vaccini da soli non bastano per sconfiggere la variante Omicron, dice l’Oms: ecco cosa serve

L’Oms sottolinea l’importanza della ventilazione – oltre a distanziamento, mascherina, igiene delle mani e soprattutto il vaccino – per combattere il Covid e la variante Omicron.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I vaccini prima di tutto, ma anche mascherine, distanziamento e igiene delle mani. Sono i quattro fattori fondamentali – i vaccini contro il Covid, ovviamente, in primis – per combattere la pandemia. Ma abbiamo un altro strumento che fin qui è stato praticamente ignorato. A parlarne è Luca Fontana, technical officer dell’Organizzazione mondiale della sanità, intervistato dal Corriere della Sera: "Bisogna aumentare l’impegno per assicurare la gestione del rischio contagio anche attraverso una corretta e adeguata ventilazione dei locali – spiega il tossicologo – La ventilazione permette di ridurre la concentrazione di aerosol infettivo nell’aria e quindi ridurre il rischio d’infezione".

Non è una novità, d'altronde dall'inizio della pandemia ci viene detto di aprire le finestre il più possibile e far cambiare l'aria. Il discorso dell'esperto, però, è diverso: "Ventilare significa portare aria fresca e pulita dall’esterno verso l’interno e mandare l’aria espirata, insieme all’aerosol infetto, all’esterno – spiega – Una misura ingegneristica importante di mitigazione del rischio è la ventilazione meccanica controllata , ma è possibile intervenire anche con la semplice aerazione, ovvero aprendo le finestre". Questa seconda opzione, "oltre ai rilevanti costi energetici e ambientali per la dispersione termica, non permette alcun controllo sull’efficacia della misura di protezione".

Insomma, ventilare sì, ma con un procedimento che garantisca che l'aria circoli realmente. I sistemi che propone lo scienziato, però, sono molto costosi: "La pandemia ha stravolto le nostre vite, le nostre economie e dobbiamo metterci nell’ordine di idee che non usciremo da questa situazione a breve – sottolinea – Serve un cambio strutturale nell’approccio alla pandemia, dobbiamo cominciare a pensare a lungo termine". Certo è impossibile "creare un impianto di ventilazione meccanica controllata in tutti gli edifici dall’oggi al domani", ma "è importante cominciare". Anche perché migliorerebbe la condizione di vita e preverrebbe anche il rischio di altre malattie respiratorie.

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