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I tre sanitari arrestati a Palermo incastrati da un’anziana: “Porti i soldi davanti al panettiere”

È stata una donna di 89 anni lo scorso luglio a denunciare i tre sanitari arrestati ieri per concussione a Palermo. Alla donna era stato chiesto il pagamento di una somma di denaro non dovuta.
A cura di Davide Falcioni
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A incastrare Giuseppe G., Sebastiano L. e Massimo Vito S.C. – l'odontoiatra, l'odontotecnico e l'infermiere arrestati ieri a Palermo con l'accusa di concussione – è stata un'anziana di 89 anni che si era rivolta ai sanitari – tutti dipendenti dell'Asp del capoluogo siciliano – per ottenere una protesi dentaria. Alla donna era stato chiesto di consegnare cento euro per il"servizio" fuori dagli ambulatori di via La Loggia, accanto al venditore di pane e panelle. Una modalità decisamente strana che non poteva che destare sospetti: la vecchietta si è quindi rivolta ai carabinieri riferendo di quel pagamento in contanti e senza ricevuta. "Mi sono sempre rivolta all’Asp e non ho mai pagato" ha detto la donna.

La vicenda ha avuto inizio il 17 luglio. Dopo essersi procurata tutta la documentazione necessaria la donna si era prenotata al Cup con la prescrizione medica con l’esenzione totale. Qui, come riportato nell’ordinanza del gip di Palermo Clelia Maltese, l’odontotecnico le ha preso l’impronta dentale per eseguire la protesi. Poi le si è avvicinata dicendole che il lavoro sarebbe costato 100 euro.

L’anziana sta al gioco, ma racconta tutto ai familiari. Il figlio della donna si reca dai carabinieri e sporge denuncia. I militari però decidono di predisporre un servizio di osservazione e seguono la donna che va in ambulatorio. L’appuntamento per la consegna del denaro è il 21 luglio vicino al "panellaro", però il pagamento extra slitta e avviene dentro l’ambulatorio dell’Asp. Il 24 luglio a fine seduta l’infermiere indagato dice alla pensionata: "Che fa signora se ne sta andando? Niente ci deve lasciare? Come era rimasta con il dottore?".

"Io, con fare sornione – ha raccontato l’anziana – ho chiesto se si riferiva ai soldi che avrei dovuto consegnare all’odontoiatra e lui mi ha risposto di sì. Visto che la protesi dentaria mi verrà consegnata molto probabilmente mercoledì prossimo gli ho risposto che i soldi – specificando i 100 euro – li avrei consegnati in quella data. Ho salutato e sono andata via". Ricevuta la protesi, il 26 luglio l'anziana consegna ai tre cento euro in banconote già fotocopiate. I carabinieri entrati subito dopo hanno trovato i soldi in tasca a Lanza. I tre sanitari in servizio all’Asp di Palermo sono stati arrestati e sospesi per un anno dal servizio.

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