I soldi comprano la felicità? Sì, ma fino a 26 mila euro l’anno
C'è chi dice che i soldi non danno la felicità. Figurarsi a non averne. E allora qual è la soglia giusta di guadagno per essere felici? E' questa la domanda alla quale hanno provato a rispondere due economisti italiani, Eugenio Proto della Warwick University in Gran Bretagna e Aldo Rustichini della University of Minnesota negli Stati Uniti. La risposta: 36 mila dollari lordi l'anno, circa 26 mila euro. Nei Paesi con un reddito medio pro-capite simile, le persone raggiungerebbero infatti il top della soddisfazione e della contentezza. Secondo i due ricercatori avere un reddito troppo alto sarebbe comunque fonte di stress, dal momento che aumentando le aspirazioni, aumenta anche la tensione. Insomma, i paesi più ricchi non sono quelli in cui abitano le persone più felici.
La nostra analisi – dichiara Proto – porta ad una scoperta davvero sorprendente, non riportata prima, che la soddisfazione appare attenuarsi oltre un certo livello di ricchezza. Nel nostro studio vediamo che questo è dovuto al grado di aspirazione nei paesi più ricchi. Man mano che la ricchezza di un paese cresce, crescenti Pil portano ad aspirazioni maggiori da parte della popolazione. Si crea il desiderio di avere di più quando tutto intorno a sé si vedono ricchezza e opportunità".
Bisogna comunque fare alcune precisazioni. Secondo lo studio infatti, più una nazione ricca ha una società egualitaria, meno evidente è il gap tra reddito e desideri. Ecco perchè i paesi mediamente più felici risultano essere quelli scandinavi – Danimarca, Svezia e Finlandia – dove c’è un’elevata ricchezza media ma anche un alto grado di eguaglianza. E l'Italia? Se da una parte il reddito medio si muove attorno ai 20 mila euro lordi l’anno, e quindi la nostra felicità è in fase di crescita, dall’altra c'è da fare i conti con una società indiscutibilmente poco egualitaria e quindi il divario tra reddito e desideri è alto. E questo genera insoddisfazione. Allora? Cominciano col raggiungere i 26 mila euro di media l'anno. Poi se ne riparla.
