I sindacati dei docenti confermano sciopero dell’8 giugno: salta l’ultimo giorno di scuola online
Dopo il botta e risposta con il Garante, che lo aveva di fatto bloccato, i principali sindacati della scuola, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, confermano lo sciopero proclamato per l'8 giugno. Nei giorni scorsi, infatti, la Commissione di garanzia per gli scioperi li aveva invitati a revocare la mobilitazione. In particolare, il commissario Orsola Razzolini aveva evidenziato alcune presunte violazioni nella convocazione della protesta, specie sul mancato rispetto del termine di preavviso e della regola dell'intervallo tra le azioni di sciopero. Ma i sindacati non he hanno voluto sapere, respingendo l'esortazione al mittente e sottolineando che la protesta coinvolgerà il personale scolastico e i dirigenti del comparto istruzione e ricerca per tutto il giorno. "È pur vero che la Commissione di garanzia sul diritto di sciopero ha chiesto di revocarlo, ma la Commissione non ha potere di annullarlo direttamente. La sua funzione e di natura conciliativa e solo noi possiamo revocarlo", ha spiegato il segretario della Uil scuola, Pino Turi.
Domani incontro Conte-sindacati
Al momento, dunque, la protesta degli insegnanti resta confermata. Tuttavia, qualcosa potrebbe cambiare nella giornata di domani, giovedì 4 giugno, quando i sindacati incontreranno in videoconfernza il premier Giuseppe Conte, come comunicati via Facebook dal ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. "All'incontro – ha specificato la titolare del Dicastero di viale Trastevere – parteciperanno Enti locali, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Protezione Civile, Comitato tecnico-scientifico del Ministero della Salute, Sindacati, Forum nazionali delle associazioni studentesche, dei genitori, delle scuole paritarie, della Federazione italiana per il superamento dell'handicap. Ho chiesto la partecipazione di tutti perché la scuola è un tema-Paese e va affrontato con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti. Non poteva essere altrimenti. Ognuno farà la sua parte in questa sfida che ci vede impegnati con un obiettivo comune: tornare fra i banchi di scuola a settembre, in sicurezza". Al centro del dibattito, dunque, il ritorno sui banchi a settembre dopo il lungo blocco dovuto all'emergenza Coronavirus.
Perché gli insegnanti scioperano l'8 giugno
La riapertura delle scuole a settembre è anche uno dei motivi dello sciopero dell'8 giugno, dopo le indicazioni date dal Comitato tecnico-scientifico che affianca il governo nella gestione dell'emergenza Coronavirus per ripartire in tutta sicurezza con insegnanti e studenti di nuovo insieme. Ma, secondo i sindacati, mancano i docenti per mettere in pratica quanto previsto dal testo e c'è ancora troppa confusione. Ci saranno classi miste? Che fine farà la didattica online? "La ripresa delle lezioni a settembre non può contare su organici stabili per l’assurda resistenza del Ministro e del Governo ad accogliere la nostra richiesta di un concorso straordinario per titoli che avrebbe garantito stabilità ai precari e continuità didattica agli alunni", ha spiegato Serafini, segretario generale dello Snals. A lui si è aggiunto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: "Chiederemo un impegno da parte del governo chiaro – ha evidenziato -. Si deve ripartire anche dalla scuola oltre che dalla sanità. Ci servono degli investimenti chiari dopo 10 anni di tagli per far ripartire tutto il Paese attraverso una scommessa che è il settore dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Si deve utilizzare questo momento come un’opportunità per rivedere tutti gli organici, il rapporto alunni-docenti. Ata e anche per una sicurezza idonea che ha chiesto il Comitato scientifico. Siamo d’accordo con la ministra Azzolina quando dice ‘basta con la teledidattica’, ma per poterlo realizzare bisogna intervenire innanzitutto sulle classi, valutando quindi i metri quadri delle aule. Se poi c’è bisogno di igienizzare, e non sanificare, è necessario avere più collaboratori scolastici".