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I pentimenti di De Gregorio e Lele Mora: quando la nave affonda…

Amici e nemici secondo le stagioni: quando la nave affonda c’è un animale che fugge per primo. E non mi è mai stato simpatico.
A cura di Antonio Menna
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E' tempo di pentimenti. Sergio De Gregorio, senatore di Di Pietro, poi passato con Berlusconi, diventato, strada facendo, suo strettissimo sodale in cambio anche di qualche aiutino economico (3 milioni di euro), è stato folgorato. Ha mandato una lettera di scuse a Prodi, si è dichiarato dispiaciuto per aver tradito gli elettori di centrosinistra, e ha chiesto il patteggiamento nel processo a suo carico, scaricando di fatto Berlusconi. A qualche chilometro di distanza, e nelle stesse ore, durante lo stralcio del processo Ruby, c'è un altro pentimento. Lele Mora, che da Berlusconi ha ricevuto qualche milioncino, e lo definiva un santo, un buono, un puro, parla di abuso di potere e degrado. Anche lui, come De Gregorio, è dispiaciuto. Si accorgono solo ora di tutto quello che girava lì intorno. Non so se sono improvvise conversioni o furbate. So, però, che quando la nave affonda, c'è un animale che è il primo a fuggire, e non mi è mai stato simpatico.

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Antonio Menna, giornalista, scrittore autore tra gli altri del libro "Se Steve Jobs fosse nato a Napoli".
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