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I multati. Sorpreso in bici a Firenze: “Scappato da moglie e figlie”. Il record? Di un riminese

Chi proprio non ce la fa a stare in casa con la famiglia e preferisce essere multato, chi invece ha provato a raggiungere moglie e figli al mare, chi scappa dai controlli in scooter, chi colleziona verbali: storie di ordinaria ribellione, prontamente individuate e sanzionate dalle forze dell’ordine.
A cura di Giorgio Scura
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FIRENZE – "Non ce la facevo più a stare a casa, multatemi pure". Non ha cercato di giustificarsi o inventare scuse il ciclista fermato dalla polizia mentre sfrecciava sulla sua bici da corsa sulle colline fiorentine. Quando gli è stato intimato l'alt, ha confessato subito: "Sono scappato da casa, scusatemi, ma non ce la facevo più in casa con moglie e figlie". Agli agenti non è rimasto altro da fare che multarlo e intimargli di rientrare immediatamente a casa seguendo il percorso più breve.

L'ingegnere dei record: 8 verbali

Il record, però, appartiene a un ingegnere di Riccione, multato per l'ottava volta, anche lui sempre in bici. L'uomo, un 62enne, negli ultimi 11 giorni è stato multato 6 volte dai carabinieri, una dalla polizia e ieri anche dalla polizia locale. E sempre lo stesso ingegnere ha anche un altro record: quello di aver preso due multe lo stesso giorno, a poche ore di distanza l'una dall'altra. Prima a Riccione, però lontano da casa, poi a Cattolica in sella alla sua amata bici. Il doppio verbale gli era costato una multa complessiva di quasi mille euro. In quell’occasione ai militari dell’Arma, aveva risposto: "Fate pure, tanto io le multe non le pago, di intestato non ho nulla”.

"Vado al mare", denunciato

Aveva programmato di passare Pasqua e Pasquetta nella sua seconda casa di Diano Marina (Imperia). Alla fine un imprenditore di 40 anni di Bergamo è finito nei guai e sanzionato con 400 euro di multa. L'uomo è stato fermato ieri sera dalla polizia locale all'ingresso dell'abitazione dove da un mese circa si erano già trasferiti moglie e figli. La scorsa settimana il 40enne aveva chiesto alla polizia locale di Diano se poteva raggiungere i suoi. I vigili gli avevano intimato di rimanere a Bergamo. Consiglio ignorato. L'uomo è stato denunciato.

La fuga in scooter costa caro

A Torino fuga in scooter finita in arresto: gli agenti della Squadra Volante hanno notato in via Bologna un motociclo viaggiare a forte velocità giovedì scorso. Gli agenti raggiungono il motociclo all'altezza di piazza Croce Rossa. Nonostante gli venga intimato l'alt, il conducente, non solo non si ferma, ma aumenta la velocità e si dà alla fuga. Ne nasce un inseguimento, lo scooter fugge a folle velocità, circa 140 km/h. In corso Regio Parco angolo via Rossetti, il conducente rischia prima di investire dei pedoni e poi prosegue la sua marcia contromano. Più avanti, oltrepassa un semaforo con luce rossa, rischiando che le auto in transito collidano tra loro. Zig-zagando cambia ripetutamente corsia; in fuga su Strada Settimo supera un altro semaforo rosso per poi proseguire ancora una volta contromano,costringendo le auto in transito in direzione opposta a brusche manovre per evitare l'impatto. In via Cuoco, rischia nuovamente di investire un altro pedone. Giunto sul ponte Amedeo VIII, la marcia della moto viene rallentata da una pattuglia della Polizia Municipale che cerca di ostacolarne la fuga. La volante della Polizia raggiunge la moto che tenta una nuova manovra repentina per invertire la marcia, così facendo, però, cade per terra. L'uomo, un quarantatreenne italiano, si rialza e cerca di fuggire a piedi ma viene fermato da poliziotti nonostante cerchi di colpirli poliziotti.Dagli accertamenti, è emerso che il motociclista, con precedenti di polizia a carico, guidava senza patente poiché revocata a seguito di reiterazione alla guida di un veicolo con patente già sospesa. Il veicolo risulta sprovvisto di copertura assicurativa e viene sottoposto a sequestro.

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