I migranti non saranno più messi sulle navi quarantena per il Covid
Niente più quarantena per i migranti che arrivano in Italia, con lo stop alle apposite navi utilizzate finora per tale scopo. Sarebbe questo l'orientamento del governo Draghi, deciso ad eliminare una misura legata al vecchio Stato di emergenza, conclusosi lo scorso 31 marzo e che crea un'evidente squilibrio con la popolazione italiana (negli ultimi giorni erano scoppiate in merito alcune polemiche). Per noi tutti, infatti, la quarantena è rimasta solo in caso di positività al virus, mentre quella preventiva è stata eliminata.
Attualmente sono due le imbarcazioni che svolgono il servizio di quarantena per i migranti. Si trovano entrambe in Sicilia, tra Lampedusa e Pozzallo e sono la Azzurra e la Aurelia. Una volta concluso il periodo di isolamento per le persone che in questo momento sono ospitate a bordo, l'esperienza dovrebbe così concludersi per tutti. Le misure sanitarie per chi sbarca saranno quindi con tutta probabilità espletate direttamente a terra.
Il ricorso alle navi era previsto appunto nell'ambito dello stato di emergenza per il Covid, ma ordinanze del ministero della Salute avevano prorogato fino al 31 maggio le prescrizioni per gli ingressi sul territorio nazionale "per motivi sanitari". Ad oggi, quindi, secondo diverse fonti di governo non sarebbero previste nuove proroghe.
Intanto il deputato sicilano del PD Erasmo Palazzotto ha denunciato il degrado e le condizioni disumane nell'hotspot di Lampedusa. "Sacchi della spazzatura sparsi ovunque – ha riferito- cestini colmi accanto ai materassi lasciati a terra su cui molte persone migranti sono costrette a dormire, donne e uomini stipati insieme, quantità di cibo scarse, vestiti appesi ad asciugare perché i cambi non ci sono per tutti. Appare così, in queste settimane, l'hotspot di Lampedusa. Una condizione di sovraffollamento inaccettabile a maggior ragione con lo strumento delle navi quarantena ancora attivo per trasportare persone sulla terra ferma". Per questo il deputato ha presentato un'interrogazione alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese.