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I legali di Parolisi: “Sbalorditi dalla sentenza, Salvatore ha paura”

I difensori dell’uomo condannato per l’omicidio di Melania Rea hanno commentato le motivazioni del giudice Tommolini secondo cui Parolisi avrebbe ucciso per un rapporto sessuale negato: “Siamo all’interpretazione di atti di fantasia perché nel processo certe cose non sono emerse”.
A cura di Susanna Picone
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I difensori dell’uomo condannato per l’omicidio di Melania Rea hanno commentato le motivazioni del giudice Tommolini secondo cui Parolisi avrebbe ucciso per un rapporto sessuale negato: “Siamo all’interpretazione di atti di fantasia perché nel processo certe cose non sono emerse”.

A distanza di qualche giorno dalle motivazioni della sentenza di condanna per Salvatore Parolisi, l’ex caporalmaggiore in carcere per aver ucciso la moglie Melania Rea, i suoi legali hanno tenuto una conferenza stampa a Teramo per spiegare le loro impressioni e per annunciare il ricorso in appello. Gli avvocati si sono detti “sbalorditi” da queste motivazioni, il difensore Nicodemo Gentile ha parlato di un “teorema privato” compiuto dal giudice Marina Tommolini e ha detto di essere arrivati “all’interpretazione di atti di fantasia perché nel processo certe cose non sono emerse”. La difesa del caporalmaggiore, che precedentemente ha consegnato in carcere a Parolisi una copia delle motivazioni della sentenza, ha affermato come lo stesso marito di Melania abbia reagito con molta preoccupazione a tale lettura. Come faccio a difendermi così? Questa sarebbe stata la paura espressa dall’uomo condannato per essere l’unico colpevole e il quale ha detto ai suoi legali che credeva fosse stato giudicato da un giudice ma che invece si è trovato di fronte uno psicologo.

Al via la battaglia del processo d'appello – Insomma, secondo la difesa di Salvatore Parolisi, molte parti della sentenza di condanna all’ergastolo sono “sganciate da ogni riscontro reale”. Walter Biscotti, uno degli avvocati, ha mostrato chiaramente la sua contrarietà a quanto scritto affermando, in conferenza stampa, di assumersi tutta la responsabilità di quanto avrebbe detto e cioè che, dal suo punto di vista, il giudice Tommolini aveva una precondizione e avrebbe “piegato dati alla sua convinzione personale”. Parla di “convinzioni ipotetiche” l’avvocato, dei tanti avverbi di dubbi presenti tra le motivazioni e di un giudice convinto della colpevolezza del loro assistito a prescindere dal processo. “Salvatore è terrorizzato – ha detto Biscotti – in questo modo saltano tutte le regole della procedura penale”. Per tutti questi motivi i legali del marito di Melania Rea hanno detto di ritenere giusto iniziare la battaglia del processo d’appello.

“Parolisi deve rivedere sua figlia” – Secondo gli avvocati di Parolisi ci sono spazi per un appello vincente e che questa sentenza reggerà poco, anche alla luce di pronunciamenti della Cassazione. Infine, l’altro legale Federica Benguardato, ha annunciato anche che sarà tentata l’azione legale volta a far incontrare Parolisi con la piccola Vittoria, figlia di Melania e del caporalmaggiore. L’avvocato baserà il ricorso sulla relazione del Ctu nominato da giudice tutelare della bimba che afferma come quest’ultima abbia necessità di parlare con il padre e che la privazione di questo diritto è un problema per la sua crescita. Secondo l’avvocato Benguardato c’è l’esigenza, insomma, di far incontrare padre e figlia il prima possibile.

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