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I legali di Parolisi al contrattacco: Melania Rea è stata uccisa da una donna

I risultati dell’autopsia stravolgono l’intero castello accusatorio costruito sull’ipotesi che l’assassino fosse Salvatore Parolisi: è quanto hanno dichiarato i difensori del caporal maggiore, dopo aver appreso che sotto le unghie di Melania è stato rinvenuto il dna di una donna.
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melania omicidio

"Si chiede l'arresto di un uomo, ma gli accertamenti lasciano intendere che l'omicidio è stato compiuto da una donna" con queste parole i legali di Salvatore Parolisi, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, hanno commentato i risultati dell'autopsia condotti sul cadavere di Melania Rea.  Nelle pagine dell'autopsia oltre alle modalità dell'agguato, all'orario della morte, si legge che sotto l'unghia dell'anulare sinistro è stato ritrovato il DNA di una donna.

Un particolare che, a detta degli avvocati del caporal maggiore, sarebbe in grado da solo di minare l'intero castello accusatorio e che vede in Salvatore Parolisi il responsabile dell'omicidio di sua moglie. "Noi chiediamo: chi è la donna che ha aggredito e probabilmente ucciso Melania?" hanno detto i due legali.

Biscotti e Gentile ritengono che oramai da mesi il loro assistito sia vittima di un attacco mediatico. Un linciaggio ingiustificato che sarebbe stato dimostrato nuovamente ieri, quando c'è stata la fuga di notizie circa la richiesta della Procura di arrestare Salvatore Parolisi. Un fatto che non è passato inosservato e per il quale i pm ascolani hanno aperto un fascicolo d'inchiesta.

Non solo, nelle dichiarazioni rilasciate a commento dei fatti di ieri e della relazione finale sull'autopsia si legge un certo livore determinato dall'intera vicenda e dal "trattamento" cui sarebbe sottoposto il loro assistito. Queste è ciò che hanno detto in merito, ad esempio, alle richieste dei pm circa l'autopsia di Melania e alla relazione di Tagliabracci:

Nelle prime righe delle quasi cinque pagine di quesiti chiesti dai pm al medico legale si chiede di verificare se ci sono altri Dna oltre a quelli di Salvatore e Melania: ebbene, la risposta a questo quesito è quasi mascherata in due righe nelle conclusioni del perito. Occorre andare a spulciare i dati nelle oltre 80 pagine per scoprire che: Melania ha tentato di difendersi con le mani durante l'aggressione; sotto l'unghia di una mano è stato trovato del Dna di una donna; il Dna di salvatore è stato trovato solo nella bocca di Melania come probabile conseguenza di un bacio.

Dunque, un'indagine su cui la tensione diventa ogni giorno più palpabile. Oltre alle difficoltà oggettive degli inquirenti, il caso di Melania Rea, infatti è stato caratterizzato sin dall'inizio da una pressione mediatica molto alta. Ad ogni modo, chi segue il caso non può far altro che sperare che venga fatta luce al più presto sulla morte di Melania, la bella napoletana uccisa brutalmente quel maledetto 18 aprile.

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