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I lavoratori del San Raffaele in lotta contro i licenziamenti: “Senza noi l’ospedale chiude”

La protesta è nata dopo l’invio da parte dell’azienda di una quarantina di lettere di licenziamento, col rischio che ne giungano altre 200.
A cura di Davide Falcioni
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Secondo fonti sindacali, ci sarebbero alcuni lavoratori feriti a causa degli scontri con la polizia nel presidio davanti all'Ospedale San Raffaele di Milano: i manifestanti sono un'ottantina e una dozzina di loro sono saliti sul tetto dell'edificio. La protesta è nata dopo l'invio da parte dell'azienda di una quarantina di lettere di licenziamento, col rischio che ne giungano altre 200. Per tutta la giornata di ieri l'attività dell'ospedale era stata in buona parte bloccata proprio dalla manifestazione di protesta dei dipendenti dell'ospedale scattata dopo l'annuncio delle prime cinque lettere di licenziamento inviate dalla proprietà.

"Tenteremo ancora di entrare – spiega Daniela Rottoli, coordinatrice dell'Rsu del San Raffaele – e occupare l'accettazione, con una forma diversa, se ci riusciamo, anche se la polizia rimarrà a presidiare probabilmente fino alla chiusura dell'accettazione". La decisione è stata presa ne "per dimostrare che senza lavoratori l'ospedale è destinato a fallire. Molti colleghi che lavorano in accettazione sono stati d'accordo con questa forma di protesta, altri no".

Fuori dall'accettazione un centinaio di lavoratori, "non molti di più – continua Rottoli – perché non abbiamo l'autorizzazione per fare l'assemblea, né permessi, e con il ricatto delle lettere di licenziamento, molti colleghi non scendono". I pazienti e le persone che si recano all'ospedale per fare visite ed esami verranno fatti andare direttamente nei reparti di destinazione, senza farli passare per l'accettazione.

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