I genitori di Valentina Boscaro, condannata per l’omicidio del fidanzato: “Aveva paura, dovevamo salvarla”
Era il 25 settembre di un anno fa quando Valentina Boscaro, 31enne all'epoca dei fatti, ha accoltellato il compagno Mattia Caruso, uomo con cui aveva una relazione burrascosa. La Corte d'Assise di Padova ha deciso per lei una condanna a 24 anni per omicidio volontario, contro i 16 anni chiesti dalla difesa. Gli avvocati Alberto Berardi e Ferdinando Bonon ritenevano fosse omicidio preterintenzionale: per loro si trattava di difesa dall'ennesima aggressione. I genitori di Valentina Boscaro hanno rilasciato un'intervista al Corriere del Veneto: è la prima volta che parlano con la stampa di ciò che è accaduto alla loro famiglia.
I rimorsi dei genitori di Valentina
La madre e il padre di Valentina Boscaro si sono detti molto scossi. Daniela fa la maestra, Raffaele è dirigente amministrativo in un istituto scolastico. Inevitabilmente si sono dovuti mettere in discussione come genitori, una volta che la famiglia è stata colpita dalla tragedia. "Ci siamo fatti un esame di coscienza, questa tragedia ha scosso nel profondo le radici della nostra famiglia, ci siamo interrogati mille volte su come potevamo evitare tutto questo, non dormiamo da un anno" hanno detto. Loro in qualche modo sentivano che la storia tra Valentina e Mattia non era sana: "Dovevamo intervenire di più in quella relazione, dovevamo allontanare Mattia da Valentina, sapevamo che non avrebbe portato a nulla di buono". In particolare Raffaele aveva fatto un tentativo in prima persona: "Gli avevo chiesto di allontanarsi da Valentina perché era evidente che quella era una storia sbagliata, non era una storia d’amore, l’amore è un’altra cosa". Ma purtroppo non è servito e si è arrivati all'epilogo peggiore: una fatale coltellata al cuore.
Questo finale è stato il culmine di vari episodi di violenza, come spiegato da mamma Daniela: "Dal processo non è emersa l’escalation di ossessione, rabbia e violenza in cui era piombata mia figlia con Mattia, e che spiega il clima di tensione che si era creato tra loro. Non è stato spiegato abbastanza perché Valentina è arrivata a quel punto. Mattia era opprimente con lei, non la lasciava in pace, avevo messo in guardia mia figlia, temevo che lui prima o poi me l’avrebbe ammazzata, e sono certa che anche Valentina, la sera dell’omicidio, temesse di essere uccisa". Segnali in precedenza c'erano già stati, che avevano fatto pensare al peggio: "Ho visto come lui aveva sfasciato la sua auto, ho visto i lividi sul corpo di Valentina" ha raccontato la madre.
Nessuna denuncia, però, è mai stata presentata contro Mattia e di questo la donna si pente profondamente: "È un errore che mi rimprovererò per sempre, dovevo farlo io. Ero spesso qui, a casa sua, la vedevo terrorizzata ogni volta che suonava il campanello, le dicevo: Valentina lascialo, denuncialo. E lei mi diceva di avere paura, temeva che lui le avrebbe dato fuoco al furgone, quando le ho detto che sarei andata io dalla polizia mi diceva di non farlo, sapevo che lo temeva. Per due anni lei ha tentato di avere altre storie, altre amicizie, Mattia la controllava, la seguiva, ripeteva sempre: sei mia, sei mia. Fossimo andati a denunciare quello che succedeva forse l’avremmo salvata".
Perché Valentina Boscaro ha mentito
A peggiorare la situazione di Valentina, durante il processo, ci sono stati alcuni messaggi violenti a sua volta mandati al compagno. La madre li ha spiegati così: "Quando due persone sono lontane, si scrivono cose che non farebbero mai. Valentina era divorata dalla paura, avremmo dovuto salvarla da quella spirale infernale di violenza e sopraffazione. Ma mia figlia non è solo questo, è una mamma straordinaria, io ho sette figli, ma non sono mai stata brava come lei con la sua bimba".
Hanno pesato molto anche le bugie che ha raccontato, il tentativo di nascondere l'arma del delitto e i genitori ne sono consapevoli: "Questo comportamento è quello che pesa di più, lo sappiamo bene. Chissà dove voleva arrivare, chissà quanto pensava di tenere nascosta questa verità, ha mentito anche a noi. Ci aveva parlato di una persona che lo aveva colpito, era chiaro che se ce l’avesse detto l’avremmo fatta parlare subito, credo che abbia pensato solo a proteggere sua figlia, una bimba di cinque anni per cui Valentina letteralmente viveva. Abbiamo saputo dalla polizia che era stata lei, non ci potevamo credere. L’ho guardata, le ho detto: ma cosa hai fatto? Siamo precipitati in un baratro, ci siamo ancora dentro".
"Valentina ha chiesto scusa"
Ovviamente dall'altra parte c'è un'altra coppia di genitori che soffre. Il padre e la madre di Mattia non hanno perdonato Valentina, la ritengono una manipolatrice, un'assassina che non si è pentita: "Si sbagliano, Valentina ha chiesto scusa, ed era sincera: chi può misurare il dolore? La corazza che ha è quella che la tiene in piedi, mia figlia non ha avuto una vita semplice, ha trovato sulla sua strada uomini sbagliati" ha spiegato papà Raffaele. L'uomo ha aggiunto: "Questo non è uno scontro tra famiglie, è come se fossimo in un lago di disperazione, ma in due sponde opposte, io capisco il loro dolore, l’assenza, la morte, ma la mia famiglia non è composta da violenti. Non abbiamo mai spinto nostra figlia a far del male a Mattia, siamo disperati, ma non siamo artefici di nulla. Non ci sono faide, la violenza non ha mai trovato posto nell’educazione data ai nostri figli".