I genitori di Sara Pedri per la prima volta in aula: a processo l’ex primario Tateo e la vice Mereu
Per la prima volta in aula ci sono anche i genitori di Sara Pedri, la ginecologa forlivese scomparsa il 4 marzo di un anno fa dopo il trasferimento dall'ospedale di Trento a quello di Cles. Dall'altra parte della sbarra l'ex primario di ostetricia e ginecologia del Santa Chiara, Saverio Tateo, e la sua vice Liliana Mereu. Entrambi sono iscritti nel registro degli indagati per presunti maltrattamenti e abuso di mezzi di correzione ai danni di 21 professionisti tra medici e infermieri del personale sanitario, tra cui la stessa Pedri. Il gip Enrico Borrelli oggi ha riaperto l'incidente probatorio chiesto dalla procura per capire quando e se ci furono episodi vessatori, così come ricostruito dai carabinieri del Nas.
In tutto sono 21 le presunte parti lese nel processo e 9 i testimoni chiamati a riferire nel procedimento per maltrattamenti e abuso di mezzi di correzione. Dopo il primo incidente probatorio calendarizzato per febbraio sono state previste altre 4 udienze durante le quali i testimoni hanno risposto in contraddittorio alle domande della Procura e della difesa dei due indagati.
La famiglia di Sara Pedri è entrata per la prima volta nell'aula del Tribunale di Trento. In occasione dell'anniversario della scomparsa della 32enne, la famiglia aveva espresso il desiderio di "partecipare a un processo pubblico". "Leggendo le trascrizioni delle testimonianze insieme a mia mamma – aveva scritto sui social Emanuela Pedri, sorella di Sara – sono arrivata alla conclusione che le udienze avvenute e quelle che seguiranno dovrebbero svolgersi a porte aperte con la partecipazione piena del Ministro del Lavoro, di tutti i sindacati d'Italia, dell'azienda sanitaria e della politica".
Si ipotizza che Sara Pedri possa essersi tolta la vita dopo aver rassegnato le dimissioni dall'ospedale di Cles. Il suo corpo però non è mai stato ritrovato.