I genitori di Kata si rivolgono a papa Francesco: “Ci aiuti ad abbattere il muro di omertà”
![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/11/kata-scomparsa--1200x675.jpeg)
Un nuovo appello arriva da Katherine Alvarez e Miguel Chicclo Romero, la mamma e il papà della piccola Kata, la bimba di 5 anni scomparsa ormai da mesi da Firenze. E questa volta i genitori della bambina si rivolgono direttamente a papa Francesco.
Quella che lanciano attraverso i loro avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi è una accorata richiesta “di preghiera e di forza per continuare a resistere nella ricerca della piccola Kata”.
"Aiutateci a ritrovare Kataleya. Con la speranza che Sua Santità possa trasmettere la forza per continuare a cercare la piccola e far comprendere alla mamma che non è sola”, recita l’appello dei genitori della bimba che viveva nell’ex hotel Astor di Firenze.
Nella lettera a papa Bergoglio gli avvocati specificano: "I genitori chiedono che l'appello per la scomparsa della loro bambina venga diffuso con ogni mezzo. Se tutti concorreranno al ritrovamento diffondendo le immagini, promuovendo manifestazioni e divulgando il messaggio, forse riusciremo ad abbattere il muro di omertà che ci avvolge ed a riabbracciare la nostra Kataleya".
![Una foto di Kataleya](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/06/kata-scomparsa.jpg)
Le indagini sulla scomparsa della bimba peruviana intanto continuano. La Procura di Firenze nei giorni scorsi ha terminato le rogatorie con il Perù ascoltando in videoconferenza 14 persone ritenuti utili a fornire informazioni sulla scomparsa di Mia Kataleya Chiclo Alvarez. Tuttavia, nessun nuovo elemento sarebbe emerso dall'audizione dei testimoni.
Tra le persone ascoltate dai pubblici ministeri Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, anche uno zio paterno di Kata, detenuto in un carcere di Lima, e un altro peruviano, recluso nello stesso carcere, protagonista di una vicenda droga che risale al 2022 a Firenze. I magistrati intendevano verificare l'ipotesi che la bambina possa essere stata rapita per sbaglio, così come prospettato agli inquirenti dal padre della bimba.