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I genitori di Giuliano, il 18enne morto durante stage in fabbrica: “Dall’azienda nessuna telefonata”

“Chi ha sbagliato deve risponderne”. Lo hanno detto i genitori di Giuliano De Seta, il 18enne morto durante lo stage scolastico in fabbrica.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Giuliano De Seta, appena maggiorenne, è morto nella mattinata di venerdì mentre svolgeva un progetto di alternanza scuola-lavoro. Pur essendo solo uno studente, si trovava in una fabbrica di Noventa di Piave (Venezia). Stava facendo pratica con i macchinari alla Bc Service di via Volta quando, per cause da accertare, è stato colpito da una lastra di acciaio. I colleghi hanno provato a soccorrerlo, ma per lui non vi è stato nulla da fare. "Giuliano era un ragazzo di 18 anni come tutti e aveva tante passioni – hanno raccontato al Corriere della Sera i genitori -. Amava lo sport e andare al mare. Guidava una vecchia Vespa che gli avevamo regalato: scorrazzava insieme alla sua fidanzatina per le strade di Ceggia. Erano felici insieme".

Giuliano avrebbe dovuto portare avanti il progetto di alternanza scuola-lavoro per tre settimane. Il suo sogno era iscriversi all'Università di Milano per studiare Ingegneria. "Voleva aprirsi un'attività tutta sua – ha spiegato ancora mamma Antonella -. Questi erano anni intensi, cercava la sua indipendenza e studiava per prendere la patente. Era molto giudizioso".

Giuliano de Seta, morto a 18 anni durante uno stage gratuito schiacciato da una lastra di metallo
Giuliano de Seta, morto a 18 anni durante uno stage gratuito schiacciato da una lastra di metallo

Il 18enne aveva accolto con gioia la notizia di quello stage in fabbrica. "A casa tornava sorridente. Noi, come genitori, lo abbiamo sempre appoggiato ed eravamo felici di vederlo lavorare e imparare. Per noi gli stage non sono una cosa negativa. Quello che è successo però è impensabile e vogliamo sapere la verità. Vogliamo giustizia per Giuliano: se qualcuno ha sbagliato, deve risponderne".

Il padre della giovanissima vittima e il titolare della fabbrica B.C. Service sono legati da una conoscenza di lunga data. I due avevano anche lavorato insieme negli anni passati. "Non accusiamo i titolari, anche se dall'azienda non si è fatto ancora sentire nessuno – continuano i genitori del ragazzo -. Alcuni dipendenti ci hanno telefonato per farci sentire la loro vicinanza: avevano imparato a conoscere nostro figlio trascorrendo con lui i pomeriggi. Giuliano aveva lavorato alla BC Service anche nei mesi di luglio e agosto con un regolare contratto di apprendistato. Ci hanno detto che gli volevano bene".

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