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Omicidio di Alice Scagni a Genova

I genitori di Alice Scagni, uccisa dal fratello: “Abbiamo perso 2 figli, lo Stato non ci ha protetto”

I genitori di Alice Scagni dopo la chiusura delle indagini sull’omicidio della 34enne uccisa dal fratello: “Abbiamo perso due figli noi, non ci rassegniamo a non avere verità e giustizia”.
A cura di Ida Artiaco
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"A 9 mesi dalla nostra tragedia in cui abbiamo perso due figli noi non ci rassegniamo a non avere verità e giustizia". Sono queste le parole di Antonella Zarri, la mamma di Alice Scagni, uccisa a 34 anni lo scorso 2 maggio a Genova.

In una intervista rilasciata insieme al marito a TgCom24, la donna continua a denunciare che la tragedia che ha stravolto la sua famiglia poteva essere evitata se forze dell'ordine e servizi sociali avessero ascoltato le loro richieste d'aiuto.

"Che Alberto ad oggi è considerato giuridicamente parzialmente incapace di intendere e volere questo dice la legge. Non abbiamo avuto nessun tipo di intervento ma totale indifferenza e capacità professionale. Noi siamo le parti danneggiate e il nostro legale, l'avvocato Anselmo, non può chiedere documentazione. Non possiamo ascoltare tutte le nostre telefonate fatte al 112. Dallo Stato non abbiamo avuto protezione".

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Anche il papà di Alice ha ribadito di aver chiamato il 112 il giorno in cui la figlia è stata uccisa dal fratello "convinto di avere aiuto dallo Stato. Ma siamo stati abbandonati. Ho capito che Alberto era diventato pericoloso ma il 112 ha mandato un sacco di scuse, che era festa quel giorno, di andare il giorno successivo a fare denuncia in commissariato. Non ci fermeremo".

Alice Scagni, mamma di 34 anni, è stata uccisa dal fratello Alberto con 19 coltellate all'inizio di maggio 2022. Tra i due i rapporti sarebbero stati molto tesi. L'omicidio si è consumato dopo una serie di minacce via telefono arrivate da Alberto alla famiglia. Nel gennaio del 2022 uno specialista affermò che era affetto da disturbi psichiatrici.

La scorsa settimana la Procura di Genova aveva chiuso le indagini sul caso: la conclusione a cui era arrivata il pubblico ministero Paola Crispo è che quello di Alice Scagni fu un omicidio premeditato e con crudeltà. All'assassino il pm ha contestato anche il porto abusivo di armi: un coltello lungo 14 centimetri infilato in un sacchetto.

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