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Omicidio di Alice Scagni a Genova

I genitori di Alice Scagni: “La nostra famiglia è stata annientata pubblicamente”

Lo sfogo di Antonella Zarri, madre di Alice e Alberto Scagni, alla vigilia della sentenza della Corte di Assise di Genova sull’omicidio avvenuto il 1° maggio: “Mio figlio ha ucciso la sorella ed è colpa mia. Ma merita l’ergastolo perché è un lucido killer”.
A cura di Biagio Chiariello
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La famiglia Scagni, il giorno del matrimonio di Alice
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"Preciso che i giornalisti stanno facendo solo il loro mestiere, ma tutta questa attenzione sulla sentenza di un processo che è stato condotto solo per difendere coloro che avrebbero potuto e dovuto difenderci dalla follia di Alberto, la trovo tanto dolorosa quanto irritante". Antonella Zarri, la madre di Alice Scagni e di Alberto, il fratello che l’ha uccisa, ha affidato a un  post sui social il suo sfogo alla vigilia della sentenza della Corte di Assise di Genova che oggi 29 settembre si pronuncerà sull'omicidio avvenuto il 1° maggio nel Ponente di Genova.

È certo, al di là di ogni ragionevole dubbio, che Alice Scagni quel giorno di un anno fa sia stata uccisa dal fratello Alberto con svariate coltellate. "Alberto è folle e se ha ucciso sua sorella, nostra figlia, è colpa mia. Tuttavia Alberto Scagni merita l’ergastolo perché è un lucido killer" scrive la madre.

Nelle parole di Antonella Zarri non è mai trasparito alcun dubbio sulle responsabilità del figlio: "Ha ucciso sua sorella Alice, ma restiamo mamma e papà", aveva detto lo scorso gennaio a Fanpage.it. E in quell'occasione ha puntato il dito contro istituzioni convinto che "se ci avessero ascoltato, si sarebbe potuto evitare”.

Antonella accusa: "Si deve dare in pasto all’opinione pubblica la carne sanguinante di Alice infliggendo l’ergastolo al fratello. La mia famiglia, e parlo dei miei figli e del loro padre, deve essere sbranata in modo per tutti esemplare affinchè si volti la testa altrove". E ancora: "Scommetto che si conosceranno a breve le motivazioni della sentenza di domani perchè servono. Perchè tutti si voltino altrove e cioè sul pubblico annientamento della famiglia Scagni intera".

Tanto che la donna parla di un processo "contro di me e mio marito che fin dal suo avvio ha indotto il nostro avvocato a consigliarci di abbandonarlo per evitare inutili spese ed altrettanto inutili sofferenze".

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